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26. 04. 2024 05:57

Angelo Valente: «La mia kickboxing è per tutti»

Angelo Valente e un movimento che abbraccia normodotati e disabili: «Non mi interessa avere campioni, ciò che mi interessa è che si crei il giusto feeling con l’atleta, di qualsiasi livello»

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Angelo Valente è stato quattro volte campione del mondo di kickboxing. Nella sua palestra a Pieve Emanele, c’è spazio per tutti: atleti con disabilità e normodotati, campioni e persone comuni, manager, calciatori, perfino showman.

 

 

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Angelo Valente: «La mia kickboxing è per tutti»

Valente, qual è l’obiettivo della sua palestra Kick and Punch?
«Non mi interessa avere campioni, ciò che mi interessa è che si crei il giusto feeling con l’atleta, di qualsiasi livello. Se poi escono campioni come Luca Cecchetti, Luca Grusovin e Cristina Caruso, ben vengano». 

Emergenza coronavirus, qual è stata la vostra risposta?
«I miei agonisti si concentrano sull’allenamento funzionale, più dura è per gli amatori che sono passati da due-tre allenamenti settimanali alla possibilità di sedute giornaliere».

Piccoli fighter in palestra, una bella soddisfazione…
«Allenare i piccoli è stata una novità per me, non pensavo di esserne capace. Ero partito ad allenarli una volta a settimana, poi mi sono appassionato e sono passato a quattro allenamenti settimanali. È una soddisfazione vederli salire sul ring con tanto entusiasmo pur patendo, non lo nascondo, un po di paura e tensione per la loro incolumità».

Calciatori e showman alla Kick and Punch: qualche nome?
«Andrea Pucci, Christian Vieri, Angelo Carbone, Paolo Maldini. Paolo, ad esempio, si è allenato due volte a settimana per quattro anni, senza mai mollare».

Come sta il movimento della kickboxing?
«Ai miei tempi eravamo in due in palestra, poi ci fu l’esplosione dei film di Van Damme e diventammo tanti. Inutile negarlo, l’impatto mediatico è fondamentale per far crescere il movimento. È la comunicazione che ci manca, eppure la federazione conta circa 30.000 iscritti».

Night of Kick and Punch è, però, un esempio da seguire.
«Nell’ultimo abbiamo richiamato duemila persone, eppure abbiamo ricevuto scarsa attenzione dai media. E il pugilato riesce oggi a conquistare un suo spazio solo con Match Room e Scardina. Ma se volessimo fare un confronto, mentre il pugilato è progressivamente sceso dopo gli anni gloriosi, la kickboxing è cresciuta».

Come funzionano le lezioni con i ragazzi della Cooperativa Il Balzo?
«È un progetto avviato a settembre in collaborazione con il Liceo Scientifico Italo Calvino di Rozzano. Un allenamento settimanale con ragazzi down e autistici, un’ora in allegria che mi fa star bene tutta la settimana. E mi sento puro».

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