Il nuovo spettro che viene agitato si chiama “Delta”. E’ l’ormai ex variante indiana che ha fatto impennare nuovamente i casi Covid nel Regno Unito e che preoccupa le autorità sanitarie italiane.
Variante Delta, c’è bisogno di chiarezza
In tutto questo, però, si continua a riaprire con le dovute precauzioni: l’ultimo settore ad aver ricevuto il via libera, all’aperto e in zona bianca (quindi ovunque), è quello delle discoteche.
Ecco, allora oggi – per essere coerenti e chiari in una comunicazione che sulla campagna vaccinale è stata disastrosa – serve spiegare agli italiani quali siano ancora i rischi ai quali siamo esposti e quali gli antidoti che inevitabilmente non potranno più essere le chiusure generalizzate o localizzate.
Uno dei più strenui sostenitori della prudenza è stato senz’altro Massimo Galli, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, che ha usato parole chiare su quello che sarà l’orizzonte futuro: «La condizione è la stessa di un anno fa, con la differenza che ora abbiamo tanti vaccinati e non dovremmo tornare a una condizione epidemica pericolosa».
Insomma, per contrastare le varianti bisogna andare avanti con i vaccini (efficaci solo in doppia dose come più volte sostenuto da Roberto Burioni supportato da studi pubblicati su Lancet) e le dovute accortezze.
Anche sulle discoteche è bene essere chiari: la gente balla comunque per strada o in feste private organizzate in case e ville. Piuttosto la comunicazione potrà essere più coerente ed efficace se spieghiamo a tutti che a ballare si può andare tranquilli se vaccinati o dopo essere risultati negativi al tampone. Ergo: il Green Pass ci salverà da nuove chiusure