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26. 04. 2024 12:41

Milano, oggi i ristoratori riaprono? «È una questione di sopravvivenza»

MIO Italia promuove l’apertura dei ristoranti a pranzo e cena: «Prosegue lo stillicidio»

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Da oggi, martedì 6 aprile, riparte la protesta dei ristoratori. A promuovere l’iniziativa sono i piccoli imprenditori del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) associati a MIO Italia (Movimento Imprese Ospitalità). «Non è una provocazione, né un atto dimostrativo, ma una questione di sopravvivenza», ha spiegato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia.

La protesta. «Da un anno i piccoli imprenditori dell’ospitalità a tavola sono costretti a chiudere-aprire-chiudere, in contrasto con le evidenze scientifiche, senza prospettive, programmazione, piani di rilancio, indennizzi ragionevoli, interventi sui costi fissi. Nulla. Non sono più padroni del presente e del futuro e di quello delle loro famiglie. Con l’ultimo decreto Sostegno è stata prevista una elemosina, fra l’altro in arrivo dopo il 10 aprile – ha aggiunto Bianchini -. Nel frattempo, prosegue lo stillicidio di fallimenti e continuano ad arrivare gli sfratti esecutivi e le convocazioni in tribunale. Il Paese, come conseguenza delle decisioni scellerate della politica, sta perdendo, una dopo l’altra, aziende importanti che complessivamente creavano il 30 per cento del Pil. Non solo. Lo Stato assiste inerme e irresponsabilmente al collasso dei prodotti made in Italy e del settore della distribuzione, esposto finanziariamente con gli istituti bancari proprio a causa dei blocchi al comparto Horeca e dei conseguenti crediti deteriorati».

ristoranti milano covid
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E ancora: «Nessuno di noi ha più nulla da perdere. Di fronte al funerale certo di bar, ristoranti, pizzerie, pub, c’è una scelta obbligata: andare contro le norme e aprire, seguendo tutte le misure anti-Covid, ma aprire. A pranzo e a cena. Sempre».

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Le richieste. Sul sito mioitalia.it è aperta una petizione al Governo. Tra i punti controversi ci sono i ristori. «Gli indennizzi – scrivono i ristoratori aderenti nella loro lettera all’Esecutuvo – dovranno essere calcolati sulle effettive perdite di fatturato, dovranno ricomprendere tutte le aziende del comparto e soprattutto dovranno essere erogati rapidamente. Ad ogni provvedimento che prevede una chiusura forzata delle attività o comunque una forte limitazione deve essere immediatamente corrisposto l’indennizzo».

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