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16. 05. 2024 17:23

Inter-Milan, Gerry Cardinale attende ancora di diventare Papa

Il patron di RedBird si aspettava una prima stagione da numero uno rossonero decisamente più tranquilla, a maggior ragione dopo la conquista dello scudetto. Ma non ha fretta. E i tifosi, per ora, lo aspettano

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Probabilmente Gerry Cardinale si aspettava una prima stagione da proprietario del Milan più “tranquilla”, trascinata dall’onda emotiva di uno scudetto appena vinto e che lui stesso aveva festeggiato in piazza Duomo quando ancora non era ufficialmente il numero uno di via Aldo Rossi. E invece, tra risultati di campo e vicende extra terreno di gioco, qualche grattacapo il patron di RedBird ce l’ha.

Ma Gerry non è uomo che si lascia abbattere dalle prime difficoltà: lo dice la sua storia personale e, soprattutto, professionale. Lui che si è costruito da solo, partendo dal basso, arrivando in Goldman Sachs (una delle più grandi banche d’affari del mondo) e divenendone partner, per poi decidere – dopo venti anni nel private equity – di “spiccare il volo” creando un fondo tutto suo, quel RedBird che oggi, oltre al Milan, detiene l’85% del Tolosa e il 10% della società che controlla la maggioranza delle azioni del Liverpool, oltre ad interessi nel baseball, nell’hockey ghiaccio e nel cricket.

Gerry Cardinale, un 2023 iniziato sulle montagne russe

Come dicevamo, il 2023 è iniziato sulle montagne russe per Cardinale: ad inizio anno l’inchiesta del Corriere che ha posto dubbi sulla proprietà rossonera, ricomponendone tutta la catena di controllo ed arrivando alla conclusione che «nessuna persona fisica in ultima istanza ha più del 10% del club e dunque nessuno controlla il Milan», il tutto all’interno di un’operazione in cui Elliott ha garantito un prestito da 600 milioni al 7% di interesse, che costa 115mila euro al giorno al fondo guidato da Cardinale.

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Dopodiché, le indagini della Procura di Milano partite da un esposto dell’ex socio di minoranza Blue Skye, che denuncia un’appropriazione indebita nella cessione da Elliott a RedBird in virtù di una presunta «perdita di garanzia sul finanziamento per oltre 100 milioni» e di un’altrettanto presunta opacità nel processo di vendita del club rossonero. RedBird non ha commentato, preferendo i fatti alle parole, nel pieno stile del suo patron, riservato e poco avvezzo ai riflettori. Cardinale ha “risposto” ufficializzando l’ingresso nel CdA rossonero di Randy Levine – dal 2000 presidente dei New York Yankees, il marchio sportivo più conosciuto al mondo – con l’obiettivo di far crescere il Diavolo in ambito commerciale e non solo.

È chiaro che questa crescita a 360 gradi del Milan non può prescindere dai risultati in campo: è qui che il numero uno deve affrontare le note più dolenti. Oggi i rossoneri sono quinti in classifica, a -13 dal Napoli capolista, fuori dalla Coppa Italia e annichiliti dall’Inter in Supercoppa Italiana. Domenica scorsa – svegliatosi all’alba newyorkese – Cardinale ha assistito alla debacle contro il Sassuolo, ma dagli States è arrivato un messaggio chiaro: compattezza, perché la crisi va arginata con unità d’intenti e scelte condivise. Se a questo aggiungiamo il malcontento dei tifosi per i mancati investimenti sul mercato invernale, si comprende come il derby costituisca una cartina di tornasole fondamentale per la prima stagione da patron di Cardinale, in attesa di vederlo nuovamente di persona accanto al “suo” Milan, probabilmente il prossimo 14 febbraio in occasione dell’ottavo di Champions a San Siro contro il Tottenham.

Gerry Cardinale, al timone in 4 date

22 maggio 2022
C’è anche lui a festeggiare con i tifosi in piazza Duomo dopo la vittoria dello scudetto. Pochissimi l’avranno riconosciuto, sfilando accanto a quell’uomo vestito casual con pantalone chiaro e polo blu. È in quell’occasione che Gerry Cardinale ha il suo primo contatto ravvicinato con il mondo Milan. Dirà: «Ho vissuto il tutto con anima da tifoso, è stato uno spettacolo straordinario. Ho vissuto le World Series, il Super Bowl e l’NBA, ma nulla mi ha dato l’entusiasmo, l’eccitazione che ho provato quella domenica».

1º giugno 2022
Il cosiddetto signing, ovvero la firma sul contratto preliminare, era già avvenuto qualche giorno prima, ma è in questa data che Cardinale agisce per la prima volta da numero uno rossonero. Una giornata iniziata molto presto: dopo l’incontro con Luigi De Siervo, AD della Lega Serie A, alle 10.00 l’arrivo a Casa Milan, dove incontra i dirigenti rossoneri, compie un tour nel Museo e parla alla stampa: «Abbiamo il ruolo di custodi e gestori di quanto è stato costruito finora. Dobbiamo farlo con umiltà, restituendo ai tifosi tutto quello che ci danno con la loro passione ed entusiasmo».

31 agosto 2022
Alle 13.30, davanti al notaio milanese Federico Mottola Lucano, la firma del closing, con RedBird che acquisisce ufficialmente il Milan dal fondo Elliott per 1,2 miliardi di euro. Cardinale diventa così il terzo proprietario del club dopo la fine dell’epopea Berlusconi di cinque anni prima, succedendo a Yonghong Li e Paul Singer, a capo della società dal 2018. Cardinale rende noto subito il passaggio di consegne con una mail a tutti i dipendenti rossoneri, inclusa la squadra e l’allenatore Stefano Pioli.

3 settembre 2022
Cardinale assiste alla sua prima (e finora unica) partita dal vivo del Milan. E non si tratta di un match qualunque, bensì del derby d’andata contro l’Inter. Visibilmente emozionato dallo splendido ambiente di San Siro, il numero uno esulta per la vittoria dei ragazzi di Pioli accanto al “gruppo di comando” del Milan al completo: l’allora ad Ivan Gazidis, il presidente Paolo Scaroni e i direttori Paolo Maldini e Frederic Massara, oltre a Paul e Gordon Singer del fondo Elliott e a Mark Dowley, principale socio operativo di RedBird.

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