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29. 04. 2024 14:02

Inter-Milan, Steven Zhang il presidente che vince senza convincere

Con l’ultima Supercoppa è diventato il quarto presidente più vincente della storia nerazzurra, ma i tifosi non sanno mai cosa attendersi sugli investimenti. Tradotto: mai il passo più lungo della gamba. Ma fino a quando?

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«Il club non è in vendita, non sto parlando con nessun investitore». Queste le parole di Steven Zhang a fine ottobre, dichiarazioni mirate a smentire i rumors legati alla cessione della società da parte del gruppo Suning. Il Biscione è al centro di speculazioni ormai da quattro anni, ma il presidente nerazzurro non ha evidenziato criticità tali da spingere il gruppo a un passo indietro.

I rumors su potenziali inquirenti sono ciclici, a cadenza regolare, ma mai nulla di concreto: Zhang non ha intenzione di lasciare l’Inter. Rifinanziamento del debito con il fondo Oaktree – in scadenza nel 2024 – oppure saldare entro tale data, trovando un altro fondo che affianchi l’Inter: queste le due strategie ipotizzate dal proprietario dei nerazzurri. L’obiettivo è chiaro, limpido: garantire stabilità al club, fino a farlo diventare autosufficiente. Tradotto, puntare sempre a risultati importanti dal punto di vista sportivo, ma senza spese folli, bensì con una pianificazione oculata. Mai il passo più lungo della gamba, figurarsi shopping faraonico à la Psg.

Steven Zhang e la battuta dei «soldi a Piero»

Calciomercato nullo, la prima ripercussione immediata. Il siparietto andato in scena alla cena di Natale interista non era poi così tanto ironico: «Quando uscite dalla festa stasera assicuratevi di lasciare 5 euro alla porta, li darò a Piero per il mercato invernale. Ne ha davvero bisogno», ha scherzato Zhang riferendosi al direttore sportivo Ausilio. E nella sessione di riparazione denaro investito è stato addirittura inferiore ai 5 euro: zero spaccato. Non è tutto: l’Inter non guadagnerà neanche un centesimo dalla partenza di Skriniar, promesso sposo del Psg. Lunghe attese, traccheggiare come spirito guida: risultato devastante dal punto di vista economico. Certo, è difficile competere con i denari qatarioti, ma tirare le trattative per le lunghe porta anche a certi risvolti.

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La permanenza di Steven Zhang alla guida dell’Inter con la famiglia Suning potrebbe portare novità in positivo, ma anche in negativo. Il club deve rientrare da un passivo imponente e deve andare nella direzione della riduzione del debito e degli ingaggi, rispettando i parametri concordati con la UEFA. La conseguenza è drammatica: la cessione di almeno un big, se non di più. Riflettori accesi sui calciatori con gli ingaggi più elevati, da Brozovic a Barella.

Il rischio è quello di perdere terreno, tanto terreno, rispetto ai competitor. Un timore fondato, considerando la linea delle ultime due stagioni. Nell’estate delle cessioni di Lukaku e Hakimi non è stato reinvestito nemmeno il 50% di quanto incassato. E questo non è l’unico problema, neppure il principale. Il grattacapo più rovinoso è rappresentato dalle decisioni prese in sede di mercato: 56 milioni spesi per Correa e Gosens, per fare due esempi. Il Tucu ha tradito ogni attesa e ha sprecato decine di occasioni, rivelando un flop. L’esterno, invece, non è mai stato un pupillo di Inzaghi: pochissime chance, fiducia ai minimi termini, un capitale svalutato. Pochi soldi spesi e anche male, semplicemente. Per continuare a restare ad alti livelli è necessario invertire la rotta: Zhang è avvisato.

Steven Zhang, al timone in 4 date

28 giugno 2016
In seguito all’acquisto del 68,55% delle quote dell’Inter da parte del colosso cinese Suning, Steven Zhang entra a fare parte del consiglio di amministrazione della società meneghina insieme ad altri quattro dirigenti del gruppo asiatico. Un ruolo importante, ma non il primo per l’imprenditore di Nanchino, all’epoca già al vertice di Suning International, divisione internazionale di Suning Holdings Group, e con un passato in banche d’investimento del calibro di Morgan Stanley e JP Morgan.

26 ottobre 2018
A due anni dall’acquisizione del club, Steven Zhang viene eletto presidente dell’Inter, succedendo a Thohir. A ventisei anni, il cinese diventa il più giovane a ricoprire tale carica nella storia del Biscione. «Sono molto orgoglioso oggi di poter guidare questo club verso una nuova era. Sento la responsabilità di soddisfare la passione di milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo e sono più che pronto ad accettare la sfida che la nomina pone, nel 110º anno di vita di questo prestigioso club», le sue prime parole.

2 maggio 2021
Il quinto anno è quello giusto per il primo trofeo dell’era Suning. L’Inter vince il campionato italiano e Steven Zhang entra nella storia della Serie A: il suo è il primo scudetto di una proprietà straniera. Un trionfo arrivato “da casa”: la certezza matematica del trionfo della squadra allenata da Antonio Conte arriva grazie al pareggio tra Sassuolo e Atalanta, con la Dea unica papabile contendente al titolo. Tanti i ringraziamenti di Steven, uno in particolare: quello a Massimo Moratti per il supporto.

18 gennaio 2023
Lo scudetto nel 2021, poi Coppa Italia e Supercoppa italiana nel 2022, entrambe strappate alla Juventus. All’alba del 2023 arriva la quarta gioia, ancora in Supercoppa ma questa volta contro il Milan di Stefano Pioli. Un traguardo importante per la formazione di Simone Inzaghi, ma anche per lo stesso Steven Zhang: con questo successo diventa il quarto presidente più vincente della storia nerazzurra dopo Massimo Moratti, Angelo Moratti e Giacinto Facchetti e alla pari con Ernesto Pellegrini e Ivanoe Fraizzoli.

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