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26. 04. 2024 10:34

Milano, terminata l’occupazione al Manzoni. L’avvertimento: «Voi ce la togliete, noi la riprendiamo»

Il presidio in solidarietà ai compagni occupanti: il video

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La prima occupazione scolastica in tempi di Covid-19 è andata in scena al liceo classico Manzoni di Milano. Si è conclusa quest’oggi alle 14, dopo il presidio e l’assemblea a cui hanno partecipato decine e decine di studenti. Fuori dall’istituto un cartellone dal sapore di avvertimento per il futuro: «Voi ce la togliete, noi ce la riprendiamo», si legge.

L’occupazione. Gli studenti si sono ritrovati nuovamente, dunque, per chiedere il rientro a scuola con le dovute precauzioni e protocolli sanitari chiari e precisi. Un solo coro e una sola voce: «Vogliamo tornare a scuola». Un gesto significativo che vede ancora una volta in prima linea giovani ragazzi che attendono un rientro alla normalità, che potrebbe nuovamente slittare se sarà confermata la zona rossa in Lombardia.

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Con il presidio di questo pomeriggio si conclude così l’occupazione del liceo iniziata ieri mattina intorno alle dieci. Una ventina di studenti hanno passato anche la notte nell’istituto: l’obbiettivo era rimanere nel cortile della scuola con le tende per rispettare le norme anti-Covid. La preside del liceo però per non far passare ai ragazzi la notte al gelo ha concesso loro di utilizzare alcune aule.

Tanta solidarietà dai genitori e dagli stessi docenti, che hanno portato questa mattina anche focacce e brioche agli occupanti. I primi hanno scritto una lunga lettera in cui hanno parlato di «azione coraggiosa» da parte dei loro figli.

«Siamo consapevoli che l’emergenza sanitaria non permetta abbassamenti della guardia, ma condividiamo e facciamo nostro lo scoramento dei ragazzi ai quali sono state fatte promesse mai mantenute, ma che hanno sempre pazientemente e responsabilmente atteso fiduciosi che arrivasse il loro turno – hanno scritto -. Purtroppo ad oggi si ritrovano costretti nelle loro case, davanti a un metallico pc, stanchi e demotivati. La DAD è stata un’ancora di salvezza all’inizio di questo viaggio, ora è un sasso che fa affondare».

 

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