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29. 03. 2024 07:18

Caos organici in Lombardia: la scuola è ripartita, ma la situazione è tutt’altro che rosea

Sertori (Cgil): «Dirigenti lasciati soli, mancano 30mila docenti»

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La prima campanella è finalmente suonata in Lombardia, ma i problemi a scuola restano, a partire dalla carenza di insegnanti.

Caos organici in Lombardia: la scuola è ripartita, ma la situazione è tutt’altro che rosea

«Ad oggi in Lombardia mancano 30mila docenti, la metà dei quali sono di sostegno», ha detto Tobia Sertori, segretario generale lombardo di Flc Cgil, a Mi-Tomorrow. «Nel frattempo i dirigenti sono stati lasciati soli. Il tempo scuola è spesso molto ridotto. Pesa il fatto che le graduatorie provinciali non sono ancora pronte perché piene di errori».

L’intervista a Tobia Sertori, segretario generale lombardo di Flc Cgil

sertori
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A quali errori vi riferite?
«Qualche insegnante può aver compilato male la domanda, ma il vero problema è che ora le graduatorie sono composte in automatico dal sistema informatico e ci sono errori di valutazione: in alcuni casi sono stati attribuiti per sbaglio punteggi più alti e in altri più bassi».

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Con la pandemia la questione delle cattedre vuote è peggiorata?
«In Lombardia è un problema cronico, ma quest’anno aumenterà il numero delle supplenze rispetto al solito: penso che arriveremo a 50 mila. Questo accadrà anche per la mancanza di concorsi regolari e dei percorsi di specializzazione per gli insegnanti di sostegno. Inoltre manca ancora l’organico aggiuntivo di 5 mila persone previsto dal Ministero».

Come mai la cosiddetta “call veloce” non ha funzionato?
«Questa novità avrebbe dovuto consentire agli insegnanti che sono nelle graduatorie delle altre regioni di ottenere la cattedra di ruolo dove necessario. In Lombardia ci sono state solo 56 domande. L’operazione è stata un flop perché la norma stabilisce, per tutti gli assunti da settembre 2020, l’obbligo di rimanere nella stessa scuola per 5 anni, precludendo l’assegnazione provvisoria, anche solo per un anno, ad esempio agli insegnanti che hanno figli piccoli e che quindi hanno difficoltà a spostarsi. Inoltre il costo della vita al Nord non rende appetibile lo stipendio di 1.300 euro».

Il premier Giuseppe Conte ha detto che, dopo il personale sanitario, ora sono i lavoratori della scuola a essere in prima linea. Gli insegnanti si sentono tutelati?
«Come le altre organizzazioni sindacali, abbiamo firmato il protocollo per la sicurezza che tutela la salute di tutti. Quindi i lavoratori non sono allo sbando. La preoccupazione ci può essere, ma questo non deve impedire a docenti e non docenti di andare a scuola. Per i lavoratori che saranno certificati come “fragili” perché soffrono di patologie, c’è una procedura precisa da seguire. Gli insegnanti hanno voglia di tornare in classe, il problema resta l’incertezza generale».

«All’appello mancano anche cento presidi»

Spinelli (ANP Lombardia): «Il concorso non ha coperto tutte le esigenze»

«Chi viene assunto al Nord quando può cerca di tornare nella sua regione». Così a Mi-Tomorrow Massimo Spinelli, presidente lombardo dell’Associazione Nazionale Presidi, spiega la carenza ai vertici delle strutture scolastiche.

spinelli
spinelli

Da cosa dipende la mancanza di organico?
«In Lombardia il problema c’è sempre stato perché la maggior parte dei docenti risiede nel Centro-Sud, mentre il grosso delle cattedre disponibili si trova al Nord. Chi viene assunto al Nord quando può cerca di tornare nella sua regione. Quest’anno il fenomeno è rafforzato dalla situazione sanitaria. Ora speriamo si possa finalmente accedere alle graduatorie provinciali. In passato, in assenza dell’insegnante, gli studenti venivano temporaneamente suddivisi nelle altri classi, ma ora non è possibile farlo. Diventa quindi indispensabile che il personale venga assegnato al più presto, visto che anche la “call veloce” non ha funzionato».

Mancano anche diversi dirigenti scolastici?
«In Lombardia ne mancano più di cento. I motivi sono diversi: innanzitutto il concorso non ha coperto tutte le esigenze della Regione, e poi ci sono diverse scuole nelle quali non può essere nominato alcun dirigente perché hanno troppi pochi studenti o perché le sentenze dei tribunali amministrativi sono bloccate».

Non sarebbe stato meglio aprire le scuole dopo le elezioni?
«Il buon senso direbbe di sì, tant’è vero che cinque regioni apriranno il 24».

La responsabilità penale dei presidi in caso di contagio è rimasta?
«Nonostante in molti, compreso il Ministero, si siano resi conto del problema, per ora dal punto di vista normativo non è cambiato niente. Si spera che in sede di giudizio ci si renderà conto della situazione, ma comunque, in caso di eventuale denuncia, saremo costretti a difenderci davanti a un tribunale».

Più lenti davanti agli istituti

In arrivo le zone scolastiche per proteggere i bambini all’entrata e all’uscita dalle scuole. Il Parlamento ha approvato alcune modifiche al codice della strada: nelle aree vicine alle scuole si potrà limitare o escludere la circolazione o la sosta dei veicoli in orari stabiliti dai comuni. Le multe per chi trasgredirà vanno da 164 a 664 euro.

Numeri in Lombardia

1.123

gli istituti comprensivi statali in Lombardia

5.227

le sedi scolastiche

1.334

le scuole dell’infanzia

2.188

le scuole primarie

1.097

le scuole medie

653

gli istituti superiori

Fonte: Ministero dell’Istruzione

Scuola, cattedre scoperte
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