Cuoco, cameriere di sala, banconiere di bar e aiuto cuoco: sono queste le figure professionali più richieste nel settore food a Milano e Città metropolitana, la carenza di personale nella ristorazione risiede, nella maggioranza dei casi, nella necessità di queste figure. Complessivamente, ammonta a 10.420 il numero di figure professionali necessario per sopperire alle attuali esigenze.
Milano, i motivi della carenza di personale nella ristorazione
La carenza di personale nel settore della ristorazione è dovuta a due fattori principali:
- Il ridotto numero di candidati: secondo i dati di Epam-Fipe Milano, nel 60% dei casi le imprese hanno difficoltà a trovare candidati idonei.
- La carenza di competenze: in molti casi, i candidati non hanno le competenze necessarie per svolgere le mansioni richieste.
Il settore della ristorazione a Milano e Città metropolitana è in ripresa dopo la pandemia, ma la carenza di personale rischia di frenare la crescita.
La ricerca Epam-Fipe Milano
Epam-Fipe Milano ha incentrato sul tema lavoro l’assemblea svoltasi ieri pomeriggio in Confcommercio Milano. All’assemblea sono intervenuti anche Simona Tironi, assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, e Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano.
Lino Stoppani, presidente Epam-Fipe Milano e Fipe nazionale, ha commentato: “Quasi tutte le imprese hanno incontrato difficoltà di reperimento del personale. Dobbiamo essere capaci di trasmettere con rinnovata passione alle nuove generazioni la bellezza di questo mestiere, in costante cambiamento. Abbiamo intitolato il nostro approfondimento in assemblea ‘Lavoro Forte, Lavoro Debole’: dobbiamo trasformare il ‘lavoro debole’ in ‘forte’ aprendo la strada ad un mercato del lavoro più stimolante e produttivo, ed anche più giusto. In grado cioè di garantire un lavoro pagato il giusto, un lavoro decoroso, un lavoro sicuro”.
Le imprese del settore della ristorazione a Milano e Città metropolitana si impegnano a migliorare le condizioni di lavoro e a offrire opportunità formative per i giovani, in modo da attirare nuovi candidati e trasformare il “lavoro debole” in “forte”.
