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28. 04. 2024 18:50

Dietrofront sullo smart working: a Milano uffici pieni all’80%

Il lavoro agile, con i suoi numerosi benefici, sta venendo sempre meno. Chi lo avrebbe mai detto?

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Si sbagliava (e non di poco) chi, durante il periodo Covid, ha mai pensato che sarebbe aumentata la pratica dello smart working a Milano e, più in generale, in Italia. Il lavoro da remoto – che tutti noi o quasi abbiamo sperimentato per la prima volta in piena emergenza pandemica a partire dal 2020 – sta, mano a mano, scomparendo. Un’opzione a cui la maggior parte delle persone, fino a qualche mese fa, non avrebbe mai creduto. Eppure è così. Lo rivelano i dati.

Addio smart working: i dati di oggi

Quello a cui stiamo assistendo adesso è un vero e proprio dietrofront sullo smart working. Dal prossimo 1° luglio il lavoro agile non sarà più un diritto per i lavoratori con a carico almeno un figlio minore di 14 anni. Non c’è ancora l’ufficialità a questo proposito, ma la direzione in cui sta andando il Governo è proprio questa.

Il telelavoro verrà, con ogni probabilità, prorogato solamente per i soggetti fragili, ovvero per coloro che soffrono di gravi patologie di salute e devono cercare di tutelarsi ed esporsi il meno possibile ad altre possibili infezioni.

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Oltre a questo però, ciò che si osserva è che il numero di lavoratori da remoto è pian piano diminuito con il diminuire del numero di casi Covid nel nostro paese. L’osservatorio smart working del Politecnico di Milano fa sapere che, ad oggi, sono circa 3,6 milioni le persone che lavorano da casa. Quasi 500mila in meno rispetto al 2021. Si tratta solamente del circa 14,9% del totale dei lavoratori, stando a quanto rivelano anche i dati dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche.

I numeri dunque non sono assolutamente quelli che molti di noi si sarebbero aspettati. Negli anni scorsi infatti, la previsione era che lo smart working si sarebbe diffuso molto di più a Milano e in Italia, anche alla luce dei numerosi benefici che offre. Eppure non è stato così. Attualmente nel capoluogo lombardo gli uffici sono pieni all’80% circa. Chi l’avrebbe mai detto?

smart working
Smart working

I pro dello smart working

Se da una parte il telelavoro aiuta a ridurre drasticamente i costi per un’azienda (affitto, gas, luce, mense e così via), dall’altra le stesse persone che lavorano da remoto lo vedono come uno strumento molto utile. Le famiglie, grazie allo smart working, risparmiano molto tempo e denaro.

Basti pensare anche solo ai genitori che hanno un figlio piccolo e che, proprio grazie a questa pratica lavorativa, possono magari permettersi di non spendere denari per asili nido o baby sitter. Per non parlare poi dei soldi che non servono più per pagare gli spostamenti, per i pranzi fuori e chi più ne ha più ne metta.

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