Dopo mesi di proteste e battaglie legali il Tar dà ragione ai centri estetici. Il Dpcm dello scorso novembre aveva definito i parrucchieri e i barbieri attività fondamentali per la cura della persone, mentre ai centri estetici non veniva riconosciuto tale status. Così mentre quest’ultimi furono costretti a chiudere nelle settimane di zona rossa, i coiffeur hanno continuato tranquillamente a svolgere le proprie mansioni.
Tar. A ribaltare la situazione ci ha pensato una sentenza del tribunale amministrativo del Lazio che si è così espresso sul ricorso legale promosso dalla Confestetica: «Pur essendo innegabile che tutte le misure restrittive imposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso siano ispirate al principio di precauzione – si legge nel testo redatto dai magistrati -, nel caso di specie la discriminazione fra le attività dei parrucchieri/barbieri e dei centri estetici non risulta supportata da una base istruttoria o da evidenze scientifiche».
Grazie a questa sentenza, i centri estetici, nel caso di una nuova istituzione di zone rosse, potranno continuare a tenere le serrande alzate in quanto attività essenziali.