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28. 04. 2024 10:34

Luoghi da rigenerare a Milano, Vancheri (Trillino Selvaggio): «Rimettiamo a nuovo Casa Cantoniera San Cristoforo»

Da area degradata a polo culturale per famiglie, grazie alle associazioni che hanno vinto un bando di Fondazione Cariplo

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Luoghi da rigenerare è il nome del bando di Fondazione Cariplo che per Milano ha stanziato oltre due milioni e mezzo di euro per 41 progetti legati a tre bandi. Fra questi c’è la rigenerazione della Casa Cantoniera San Cristoforo, fra il quartiere Giambellino e via Tortona, che sarà curata da Trillino Selvaggio, capofila del progetto culturale per il bando Cariplo, e dai partner Canottieri San Cristoforo S.S.D. e Ciclochard ODV. Con la convenzione decennale stipulata con il Municipio 6 la gestione e la riqualifica hanno una prospettiva di medio lungo periodo su un’area che Ferrovie dello Stato ha concesso in comodato d’uso gratuito al Comune di Milano. Ornella Vancheri è la presidente dell’associazione Trillino Selvaggio, che da anni opera già nella zona (in via Tolstoj), rivolgendosi soprattutto a bambini e ragazzi con un «progetto di intervento culturale e di presidio del bello in città».

Ornella Vancheri, presidente di Trillino Selvaggio: «A Casa Cantoniera San Cristoforo creeremo un giardino urbano che unirà la nostra anima artistica con quella scientifica»

Facciamo un passo indietro. Quando è nata Trillino Selvaggio?
«Diciassette anni fa, quando in via Tolstoj abbiamo recuperato un’ex fabbrica di galalite, un materiale derivante dal latte che prima dell’avvento della plastica veniva utilizzato per produrre bracciali, tasti del pianoforte, bottoni e altri oggetti. Abbiamo rigenerato totalmente lo spazio di 400 metri quadrati definendolo “tana urbana”, perché lo spazio non è su strada, bisogna conoscerlo».

Cosa si fa all’interno?
«Abbiamo due sale dedicata ad attività artistiche, circo, musica, danza e teatro, ma soprattutto è un luogo conviviale, che sembra un vera e propria casa, con una cucina, un soggiorno, un luogo dove stare e fare esperienze formative e aggregative. Trillino Selvaggio è un centro d’arte polivalente e centro di produzione specializzato per l’infanzia e l’adolescenza».

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Ovvero?
«Creiamo pacchetti educativi, espressivi e artistici per le scuole, le famiglie e le aziende».

Proponete corsi e attività fissi durante la settimana?
«Le mattinate sono quasi sempre dedicate ad attività per adulti over 50. Al pomeriggio parte la nostra accademia della arti rivolta a bambini e ragazzi dai 18 mesi ai 20 anni. Alla sera organizziamo corsi di tango, danza afro, teatro».

Qual è la composizione dell’utenza del vostro centro?
«Siamo al confine fra il quartiere popolare del Gambellino e il distretto del design di via Tortona. Essendo una zona di confine, di fatto la nostra attività unisce le anime differenti di questo quartiere, che è molto vissuto e sentito dai suoi abitanti».

Quale progetto sarà finanziato con i 375mila euro stanziati da Fondazione Cariplo per Luoghi da rigenerare?
«Si tratta della rigenerazione e riqualifica di un’area che dista 500 metri dal nostro spazio: l’ex casa cantoniera di San Cristoforo e l’area circostante; stiamo parlando di circa 1800 metri quadri in prossimità del Naviglio Grande: una sorta di “fetta di torta” di terra tra due ferrovie. Si tratta di un’area che in passato era molto amata, ma che ora è totalmente degradata e che rigenereremo insieme ai partner Canottieri San Cristoforo e Ciclochard con i quali abbiamo creato “Una rete per il Casello”. In particolare il progetto prevede un palinsesto triennale, già partito a settembre, con il coinvolgimento di associazioni e cittadini».

Con cosa avete cominciato?
«Tutti i sabati ci troviamo per decespugliare tutta la zona. Lì creeremo un giardino botanico dove si incontreranno arte e botanica: creeremo una pedana teatrale all’aperto e una corte. La fase due consiste nell’apertura del cantiere vero e proprio per creare la ciclofficina gestita dai ragazzi di Ciclochard. La casa cantoniera sarà tutta ristrutturata: ci sarà un punto di ristoro, che daremo in gestione a un partner commerciale, e spazi aperti a tutti per fare una piccola riunione, studiare, leggere: non vogliamo creare il solito “localino” milanese, ma un luogo dove il cittadino non debba essere per forza ingaggiato come consumatore».

Ci sarà spazio per i bambini?
«Certamente, loro potranno frequentare questo luogo con la scuola o attraverso laboratori ad hoc dove fare esperienze di botanica: la nostra anima artistica incontrerà quella scientifica grazie alla consulenza di una biologa e di un agronomo. Inoltre creeremo una serie di performance e spettacoli dal vivo in rete con altre realtà. Non mancheranno proposte teatrali, sportive, il circo e laboratori permanenti di lettura, di manualità e cura del giardino».

Quando partirete con le prime attività?
«Ad aprile lanceremo le prime rassegne per le famiglie. Ci auguriamo di concludere la ristrutturazione esterna in primavera, creando il giardino con le scenografie realizzate dall’artista Marcello Chiarenza e altre installazioni create anche con il contributo di un artista-fioraio della zona: Bollettini. Il nostro palinsesto di tre anni prevede poi rassegne di tutti i tipi, compresa una dedicata agli scrittori del quartiere. L’ottenimento dei fondi del bando Cariplo ci permette quindi non solo di ristrutturare l’area, ma anche di portare avanti tutto il progetto culturale».

 

Un carnevale vegetale
Da San Cristoforo a San Lorenzo

Per Carnevale gli abitanti del quartiere organizzeranno un’iniziativa davvero particolare: «Sabato 17 partirà una parata con una fanfara balcanica, danze e costumi totalmente vegetali. Si partirà dal Casello e si arriverà fino alle colonne di San Lorenzo», racconta Ornella Vancheri.

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