La città di Milano è pronta ad accogliere un nuovo capitolo del suo sviluppo urbano con il progetto residenziale “North Town Milano – The Garden”. Situato nel quadrante nord-ovest, un’area che fonde il patrimonio storico della città con l’innovazione contemporanea, questo nuovo edificio promette di elevare ulteriormente il profilo della metropoli lombarda. Tuttavia, nonostante l’evidente fascino del progetto, emergono preoccupazioni riguardanti l’accessibilità e l’effettiva sostenibilità sociale ed economica di tali iniziative.
North Town Milano, il progetto e le sue promesse
Realizzato dallo Studio Ingegneria Dominoni, noto per le sue costruzioni di alta qualità a Milano, “The Garden” si propone come una soluzione abitativa ideale, offrendo una combinazione di eleganza e comodità. “La nostra visione è stata quella di creare un ambiente che rispondesse a tutte le esigenze abitative, senza trascurare l’aspetto della sostenibilità”, spiega l’architetto capo del progetto. Ogni residenza è progettata con un occhio attento alla dinamicità e alla raffinatezza, utilizzando tecnologie avanzate per garantire efficienza energetica e minimizzare l’impatto ambientale.
Le residenze di North Town Milano: lusso accessibile o esclusività?
Il complesso include 47 unità abitative, ciascuna caratterizzata da ampi spazi, terrazzi privati e accesso a un lussuoso parco di 2000 mq con campo da padel. Mentre queste caratteristiche rispecchiano un indiscutibile appeal verso famiglie benestanti e individui in cerca di uno stile di vita esclusivo, emergono interrogativi sulla loro accessibilità economica per la maggior parte dei milanesi. “Il nostro obiettivo è attirare cittadini che desiderano vivere in uno spazio che valorizzi il tempo libero e la vita familiare, ma sempre nel rispetto dell’ambiente”, afferma l’amministratore delegato della società di sviluppo. Da quanto appare sul sito immobiliare.it, i costi sono molto impegnativi: qui sotto un riepilogo, che evidenzia delle cifre vicine ai 4mila euro al metro quadro.
Un quartiere ben collegato, ma a quali costi?
La posizione di “The Garden” è strategica: vicino al passante ferroviario, all’università e a numerosi servizi. Tuttavia, non è un segreto che progetti di questo calibro possano influenzare il mercato immobiliare locale, spesso a svantaggio degli affittuari meno abbienti e contribuendo all’incremento dei prezzi delle proprietà nella zona.
Impatto e preoccupazioni della comunità
Nonostante l’eccellenza del progetto, i cittadini esprimono preoccupazioni sul vero impatto che “The Garden” avrà sulla comunità. “C’è il rischio che tali sviluppi favoriscano una gentrificazione spinta, spostando altrove la popolazione locale meno abbiente”, commenta un attivista locale per il diritto all’abitazione. Queste preoccupazioni sollevano interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di progetti che, pur innovativi, potrebbero non essere nella portata economica di tutti.
La risposta dello studio di ingegneria che sta creando North Town Milano
Ad intervenire sull’argomento anche l’ingegnere Simone Dominoni, che con la sua Ingegneria Dominino sta realizzando la costruzione di Quarto Oggiaro: «Il nostro studio di progettazione cerca di affrontare con la medesima qualità di prodotto tutte le iniziative su cui interveniamo, in quanto ci appare una conquista della modernità rendere accessibile a più soggetti la fruizione di beni di livello. – dice Simone Dominoni – Con questo obiettivo, anche quando interveniamo in periferia, ci sforziamo di proporre abitazioni piacevoli, ben dotate, che siano case “per la vita” e non prodotti speculativi. I nostri fabbricati sono quanto di più green e sostenibile oggi la tecnologia offra a un prezzo accessibile: le abitazioni sono NZEB (Nearly Zero Energy Building), i consumi di riscaldamento, condizionamento e acqua sanitaria sono al 65% coperti da fonti rinnovabili, hanno involucri estremamente coibentanti (raggiungiamo i 24 cm di isolante) i serramenti hanno caratteristiche di isolamento termico e acustico non confrontabili con quello che solo 15 anni fa si poteva avere».