La richiesta è arrivata diretta ai candidati alle prossime elezioni regionali per eleggere il nuovo Presidente di Regione Lombardia, la città vuole riaprire i navigli a Milano. E oggi, nella Sala D’ARS dell’Umanitaria in via Daverio 7, si è svolta la conferenza indetta dai promotori dell’iniziativa tra i quali l’Associazione Riaprire i Navigli, alcuni componenti del Comitato scientifico per la riapertura dei navigli milanesi, altre personalità e diversi Sindaci, che insieme hanno rivolto un appello ai candidati alle prossime elezioni regionali.
Riaprire i navigli a Milano, molto più che un semplice colpo di testa
E attenzione, riaprire i navigli a Milano non è una bizzarra euforia di un singolo, un semplice colpo di testa di questo o quell’esponente politico. Si tratta, infatti, di un’iniziativa importante: i firmatari dell’appello, infatti, prospettano il futuro dei canali navigabili della Lombardia prendendo spunto dalle più grandi città e regioni europee per collegare i grandi laghi e i fiumi fino Milano e realizzare la più estesa rete di vie navigabili interne d’Europa.
Il progetto per riaprire i navigli a Milano e in Lombardia
140 chilometri di canali per unire il Lago Maggiore da Locarno a Venezia e il Lago di Como da Colico a Venezia. L’obiettivo di rendere navigabili i navigli lombardi è la somma di tanti sforzi volti a migliorare l’ambiente e il paesaggio delle città. Creare mobilità alternativa e integrata ai trasporti esistenti, generare nuova energia, alimentare attività fluviali sportive e ricreative e generare nuovo turismo di prossimità. Lo studio per la riapertura dei navigli a Milano e per la riqualificazione dei navigli esistenti in Lombardia è già ad uno stadio molto avanzato, molti tratti dei navigli esistenti hanno solo bisogno di interventi di restauro per il ripristino delle conche.
Riaprire i navigli a Milano, un progetto in stato già avanzato
Così come è il caso delle sei conche sul Naviglio di Paderno che permetterebbero, con pochissime risorse, di navigare da Lecco a Milano producendo anche nuova energia idroelettrica: «Ciò che serve ora è il coordinamento tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia per definire concretamente un piano di inizio lavori» si legge nella nota diffusa.
