Temporali, parchi chiusi, piscine chiuse, pochi eventi: è stato un agosto a Milano molto povero per chi è dovuto – o ha voluto – restare in città. L’esodo estivo è stato imponente come al solito, ma ai tanti milanesi rimasti all’ombra del Duomo il capoluogo ha offerto ben poco e non è solo colpa del maltempo.
Agosto a Milano, il caso piscine
«Il mese di agosto è stato veramente complicato per chi è rimasto nella città di Milano – dicono Alessandro Giungi, presidente della Commissione Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, e Angelica Vasile, presidente della Commissione Sport -. La tempesta del 25 luglio ha tolto proprio nel mese più caldo dell’anno il conforto dei parchi e giardini pubblici e chi avesse voluto trovare un po’ di refrigerio nelle piscine comunali si è trovato davanti ad una situazione di numerose chiusure per ragioni manutentive».
Il nodo piscine è probabilmente quello più controverso dell’estate. Nel mese più caldo dell’estate i milanesi hanno dovuto rinunciare anche a qualche bagno cittadino: dal Lido di Milano – chiuso dal 2019 in attesa che finiscano i lavori di manutenzione – alla piscina Argelati, dalla Scarioni di Niguarda – chiusa dal 2018 e in attesa di un progetto di rilancio – alla Suzzani, passando la Saini al Forlanini, le piscine di Milano sono state praticamente off limits, negando la possibilità di refrigerio a chi non poteva permettersi una vacanza al mare.
Agosto a Milano, si poteva fare di più?
La sensazione è stata quella di assistere a una città “spenta”, cosa da un lato comprensibile visto il periodo, ma che stona con lo status di Milano, città che accoglie sempre più turisti anche nei mesi caldi dell’anno. Insomma l’offerta agostana ha lasciato un po’ l’amaro in bocca a chi è rimasto in città, che probabilmente sperava di avere più scelta in una città con un potenziale enorme anche senza essere dotata di spiagge dorate.
