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26. 04. 2024 12:43

Ambrogini 2022, il nostro “voto” a Marco Cappato: «Un premio a dj Fabo e alla libertà di scegliere. Pisapia e Sala? Serviva più coraggio»

Tra gli Ambrogini 2022, spicca la Benemerenza a un nome legato a diverse battaglie della tradizione radicale, in modo particolare a quelle per il fine vita: «Non me l’aspettavo, ma è giusto dare valore alla sofferenza e alla malattia terminale». Domani la cerimonia al Dal Verme

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Da Pannella ha ereditato l’incontenibile passione politica che declina in forma provocatoria, ma non la foga che caratterizzava il suo maestro. Marco Cappato riesce a conservare una compostezza anche quando affronta temi scabrosi: neppure l’assegnazione della medaglia d’oro agli Ambrogini 2022, seppure molto apprezzata, gli ha fatto perdere l’aplomb. Come emerge dalla nostra chiacchierata, poche ore prima della cerimonia.

Marco Cappato tra i vincitori degli Ambrogini 2022

Nella sua giovinezza, che ha trascorso a Monza, che rapporto aveva con Milano?
«Avevo molti parenti qui, ho anche frequentato l’università. Poi, più tardi, mi sono stabilito definitivamente».

Quando?
«Nel 2010, dopo avere concluso il mandato di parlamentare europeo. Volevo candidarmi alle elezioni regionali, ma la nostra lista non venne ammessa: fu allora che feci scoppiare lo scandalo delle firme false del centrodestra, quell’esperienza mi servì per prendere contatti con persone con cui ho avviato la successiva iniziativa politica».

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La candidatura al Consiglio comunale con il centrosinistra.
«Prima ancora ho promosso, con alcuni amici, i referendum che furono approvati a stragrande maggioranza dai milanesi: chiedevamo, tra l’altro, la riapertura dei Navigli e l’istituzione di Area C».

Come giudica i cinque anni a Palazzo Marino?
«Il Consiglio andrebbe rafforzato, si trova a lavorare in condizioni ben diverse da quelle della giunta: i consiglieri non sono assistiti dalla struttura, spesso devono affrontare da soli documenti molto complessi».

Si dice che, rispetto alla Prima Repubblica che esprimeva personalità di statura nazionale, il Consiglio comunale sia un po’ decaduto.
«C’è del vero, il problema è che la lotta contro gli sprechi, contro la casta, ha avuto come vittima proprio i consiglieri comunali che sono stati ridotti di numero e si sono trovati gli emolumenti tagliati».

Come si può lavorare in aula in queste condizioni?
«Quando si opera per il bene della città si possono trovare intese trasversali».

Con Pisapia il rapporto si è col tempo deteriorato: cosa è successo?
«Volevo che fosse dato seguito all’esito del referendum: ho chiesto solo quello, nient’altro».

marco cappato

Pisapia ha fatto partire Area C.
«Noi chiedevamo la realizzazione di politiche ambientali, in coerenza con il voto referendario, che non ci sono state. Per Area C chiedevamo che i proventi venissero investiti sul trasporto pubblico, cosa fatta solo in parte. Poi volevamo un altro approccio per Expo 2015 e la riapertura dei Navigli».

Qual è il suo giudizio su Pisapia?
«Non ha commesso grandi errori, non è una cosa da poco. Gli rimprovero di non aver avuto coraggio, di non aver affrontato questioni importanti che certamente avrebbero suscitato contrasti come quella dei Navigli: se ci avesse dato retta, oggi potremmo parlare della mobilità in acqua e avremmo avuto l’opportunità dei fondi del PNRR».

Su Sala ha un’idea diversa?
«Non lo seguo molto, come per Pisapia posso dire che non ha fatto grandi errori e che su alcune scelte avrebbe potuto essere più coraggioso. Gli do atto che dà un contributo all’immagine moderna e dinamica di questa città».

Uno dei passaggi in cui Sala si trova più in difficoltà è sul nuovo stadio di San Siro: come si potrebbe sbloccare?
«Bisogna coinvolgere i cittadini nella scelte, in questa come in altre: sia quelli a favore che contrari, come avviene nel Nord Europa».

In che modo?
«Con un’assemblea cittadina seria che porti alla formazione di un dibattito».

Si può decidere con un referendum popolare?
«Si può fare online, ma ad una condizione: ci devono essere proposte serie da esaminare e votare».

Parliamo dell’onorificenza: è rimasto sorpreso?
«Sì, non me l’aspettavo e mi ha fatto piacere».

Come la spiega?
«Ascolterò le motivazioni, io credo che si sia voluto dare un riconoscimento all’importanza dei temi su cui sono impegnato in questi ultimi anni: il fine vita, la sofferenza, la malattia terminale».

Sono temi molto delicati.
«La libertà di scelta è sempre più presente nella società: questo premio è stato assegnato in modo non istituzionale e non va solo a me, che ho posto la questione direttamente, ma a tutti coloro che sono impegnati con me».

Lo dedica a qualcuno?
«A dj Fabo: ha voluto compiere quella scelta alla luce del sole, assumendo i rischi, trasformando un’urgenza privata in una vicenda pubblica».

Molti milanesi non saranno d’accordo con questo premio.
«Lo so, ricordo solo che da consigliere comunale avevo accettato e voluto che si conferisse l’Ambrogino a persone con idee diverse dalle mie».

A chi si riferisce?
«A Paola Bonzi, fondatrice del Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli».

C’è il rischio che questa onorificenza si risolva in una provocazione?
«Dipende da ciascuno di noi, questa è un’occasione che può essere usata bene per discutere, capire meglio pur restando nelle proprie posizioni, che sono diverse le une dalle altre».

C’è la possibilità che questa occasione venga utilizzata male?
«Se ci troveremo con persone che parlano avendo la verità in tasca, allora sarà un’occasione mancata».

Sala che posizione prenderà?
«L’ha già presa, è stato vicino a dj Fabo».

Tornerà a fare politica in modo “tradizionale”?
«Sono impegnato con Eumans, il movimento paneuropeo, stiamo lavorando a un progetto di governo per l’Europa».

Oggi dove vive?
«Sempre a Milano, una città che mi piace e dove mi trovo bene».

Ambrogini 2022, la scheda di Marco Cappato

Radicale dal 1991, candidato dal consigliere Dem Nahum
Marco Cappato è nato a Milano nel 1971, si è laureato in Economia all’Università Bocconi nel 1994. Qualche anno prima ha iniziato la sua attività politica: nel 1990 si è iscritto al Coordinamento radicale antiproibizionista e nel 1991 al Partito radicale. Dal ‘99 al 2004 e dal 2006 al 2009 è membro del Parlamento europeo, dal 2011 al 2016 è consigliere comunale.

Il suo nome è legato a diverse battaglie della tradizione radicale, in modo particolare a quelle per l’eutanasia legale: fonda l’Associazione Luca Coscioni, è protagonista di gesti clamorosi come l’autodenuncia di istigazione al suicidio di dj Fabo, per la quale è stato dichiarato non punibile. La sua candidatura agli Ambrogini 2022 è opera del consigliere Dem, Daniele Nahum: «La città di Milano – aveva dichiarato a metà ottobre – deve dare un segnale importante di vicinanza sulle battaglie di civiltà di cui Marco è portatore».

Ambrogini 2022, i premiati

Grande medaglia d’oro alla memoria
DON LUIGI GIUSSANI
Prete, teologo, fondatore di CL
Don Luigi Giussani è nato a Desio nel 1922 ed è morto a Milano nel 2005. Sacerdote, teologo, docente, è il fondatore del movimento cattolico Comunione e Liberazione che è stato preceduto da Gioventù studentesca, nata nel 1954 con un gruppo di studenti del liceo Berchet.

CL nasce nel ‘69, don Giussani ne assume la guida presiedendone il consiglio generale, nel 1982 il Pontificio Consiglio per i Laici ne riconosce la Fraternità. Instancabile animatore del movimento, autore di decine di libri letti dai membri di CL e non solo, don Giussani sostiene che fede e esperienza cristiana si realizzano nell’incontro con Cristo attraverso la Chiesa cattolica. Per don Giussani la fede è un «riconoscere una Presenza» ed occupa ogni singolo spazio della vita individuale: una posizione che lo porta al confronto polemico con esponenti della cultura laica e anche cattolica. Nel 2012, Giussani è considerato Servo di Dio.

Medaglia d’oro alla memoria
CESARE CADEO
Una vita fra calcio, tv e politica
Nato a Milano nel 1946, Cesare Cadeo è mancato tre anni fa. Si è laureato in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano e ha completato un master a Brighton, quindi ha conseguito una seconda laurea presso la Pro Deo University di New York. Ha iniziato una lunga carriere televisiva nel 1981 a Canale 5, come inviato e consulente aziendale, apparendo poi dall’anno successivo in un programma calcistico.

Innumerevoli sono state le trasmissioni condotte in Fininvest, per lo più di carattere sportivo, prima di trasferirsi in Rai dove, nella primavera del 2007, ha condotto il reality show di Rai 2 La sposa perfetta. Negli anni 2000 inizia l’impegno politico come assessore allo Sport della Provincia di Milano tra il 1999 e il 2004, sotto la presidenza di Ombretta Colli. Grande tifoso del Milan e membro del CdA rossonero negli anni Settanta, è stato presidente di MilanoSport, la società per azioni creata dal Comune di Milano per gestire gli impianti sportivi comunali.

Medaglia d’oro
MARISA CANTARELLI
Infermiera e teorica dell’assistenza
Marisa Cantarelli nasce e vive a Milano. Consegue nel 1950 il diploma di Infermiera Professionale e nel 1953 quello di Assistente Sanitaria, entrambi presso la Scuola CRI di Roma. Inizia la sua attività professionale nella Capitale, presso l’Ospedale San Camillo: è la prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica, oltre ad essere una personalità di spicco nel mondo accademico di settore. Autrice di libri, direttrice di diverse collane editoriali su tematiche infermieristiche.

È anche promotrice e responsabile di numerosi progetti di ricerca infermieristica. Il 10 maggio 2013, presso l’Università degli Studi di Milano, le è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche. Cantarelli è una personalità di spicco all’interno del mondo infermieristico. È stata la prima in Italia a spostare il focus dell’assistenza dai compiti da assolvere alla persona da assistere.

Attestato di Civica Benemerenza
ACCADEMIA SCHERMA MILANO
Grande attenzione a formazione e inclusione
L’Accademia Scherma Milano, da sempre attenta all’inclusione e al ruolo formativo e sociale dello sport della scherma e proprio domani insignita dell’attestato di benemerenza civica del Comune di Milano, ha da poco lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso chiamata 1, 2, 3… Scherma!, con l’obiettivo di dare la possibilità a 15 atleti disabili o in fasce di reddito più basse di avvicinarsi al mondo della scherma completamente sovvenzionati.

La campagna ha un obiettivo di raccolta di 8.000 euro – che, se raggiunti, sbloccheranno ulteriori 12.000 euro da parte del Comune di Milano attraverso il suo progetto di crowdfunding civico – e durerà fino al 18 dicembre. Accademia Scherma Milano, nata nel 2019, si trova in via Sassetti 15 e offre l’insegnamento e la pratica di diverse attività sportive a tutti, atleti normodotati e disabili (in carrozzina, non vedenti, con disabilità intellettivo-relazionale). Per info: accademiaschermamilano.it.

Ambrogini 2022, tutti i premiati

GRANDE MEDAGLIA D’ORO ALLA MEMORIA
Don Luigi Giovanni Giussani

MEDAGLIE D’ORO ALLA MEMORIA
Manlio Armellini
Cesare Cadeo
Valentino De Chiara
Carmen De Min

MEDAGLIE D’ORO
Diego Abatantuono
Alfredo Ambrosetti
Alessandra Berlenghi Bonaiti
Marisa Cantarelli
Marco Cappato
Antonella Ferrari
Alberto Luigi Michele Jannuzzelli
Enzo Lizzi
Martino Midali
Mauro Pagani
Francesca Parvizyar
Michela Proietti
Cesare Sirtori
Francesco Paolo Tronca
Gianvincenzo Zuccotti

ATTESTATI DI CIVICA BENEMERENZA
Accademia Scherma Milano SSD
Silvio Anderloni
Associazione Circolo Meazza
Associazione Confesercenti Milano
Associazione Corpo Musicale di Crescenzago
Associazione Donna e Madre onlus
Associazione La Vitalba
Associazione L’Ortica
Associazione sportiva dilettantistica Tennis Club Ippolito Nievo
Massimiliano Bianchi
Consulenti del Lavoro di Milano – Ordine Provinciale
Consulta Periferie Milano
Fondazione Cariplo
Memorial Italia
Off Campus Polimi
Nicola Portinaro
Progetto Metamorfosi
Pierluisa Ratti
Piero Tarticchio
Università Card. G. Colombo per studenti della terza età

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