Coperto di rose bianche e accolto dal sindaco Giuseppe Sala insieme al sovrintendente Dominique Meyer e Riccardo Chailly, oltre che da decine di persone, il feretro di Maurizio Pollini è arrivato al teatro alla Scala che ospita la camera ardente del celebre artista. Nel foyer, il Quartetto d’Archi del Teatro alla Scala ha eseguito la Cavatina Op. 130 di Ludwig van Beethonev e “Langsamer Satz” di Anton Webern. Poi dalle 10.25 circa l’apertura al pubblico, in attesa sotto i portici.
Camera ardente di Maurizio Pollini, Meyer: «Portava l’emozione della musica»
Pollini «è stato il portabandiera della cultura nazionale. Lascia un’eredità enorme, come far capire ai giovani che la cultura è vasta e globale e che non bisogna concentrarsi solamente su due o tre compositori. Lui portava l’emozione della musica», così Dominique Meyer, sovrintendente del Teatro alla Scala, ha ricordato il maestro all’ingresso della camera ardente allestita nel foyer del Piermarini.
Camera ardente di Maurizio Pollini, Sala: «Trasmetteva una presenza straordinaria»
«Quando era al piano sembrava un uomo senza età, trasmetteva questa presenza straordinaria, un grande protagonista sia per le qualità artistiche sia per quelle umane. A Milano ci sono dei luoghi che sono le ‘case dei milanesi’, vale per il Duomo, Palazzo Marino, ma anche per la Scala, era doveroso aprirla», con queste parole il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato il maestro Pollini, scomparso all’età di 82 anni.
Maurizio Pollini, sì all’iscrizione al famedio
A chi gli ha chiesto se proporrà l’iscrizione al famedio, il sindaco ha risposto «vedremo, per quanto riguarda il mio giudizio personale la vedo solo come una cosa positiva poi ovviamente vedremo il consiglio cosa dice». Anche la Scala sta pensando a come ricordare Pollini: «Vedremo, ci sono molte possibilità», ha anticipato il sovrintendente Dominique Meyer.
