«La dichiaro dottore in…». Questa la formula magica che ogni studente sogna di sentire quando immagina il giorno della propria laurea. Parenti e amici alle spalle del laureando attendono solo la fine della frase di rito per poter applaudire e poggiare finalmente sopra la sua testa la corona d’alloro. In questi mesi, tuttavia, anche le sessioni di laurea sono state in lockdown: preparazione tesi a distanza, discussione in videoconferenza su una delle tante piattaforme esistenti e infine la proclamazione, con applauso vero o con l’emoji che lo riproduce, quando il professore conosce quella funzionalità. Ma quanti sono stati questi laureati telematici negli atenei milanesi?
I numeri. La sessione primaverile, a cavallo tra marzo e aprile, ha visto 6.230 nuovi dottori al Politecnico mentre sono stati 3.700 i laureati all’Università degli Studi di Milano. Seguono la Bicocca con 1.700 nuovi laureati, 1.008 per Bocconi e 214 in IULM. I giovani laureati in infermieristica e medicina hanno anticipato la sessione per essere subito catapultati tra le corsie degli ospedali in emergenza Covid, nuova linfa per il personale sanitario stremato. Posticipati i festeggiamenti, come è giusto che sia, la laurea rimane un momento della vita che merita la giusta importanza, soprattutto per chi si affaccerà per la prima volta al mondo del lavoro in una situazione del tutto inedita.
Noi, laureati in salotto: le storie di tre giovani che ricorderanno quest’esperienza per sempre
«Più relax, meno magia»
Virginia Riva, 25 anni – Laurea in Management per l’impresa, Università Cattolica
Com’è stato preparare una laurea magistrale a distanza?
«È stato tutto abbastanza complicato perché fino a pochi giorni dalla discussione non sapevamo tempistiche e modalità, neppure quale piattaforma avremmo usato. Anche concordare la presentazione con il relatore è stato difficile, giostrandosi tutto tra Skype e tantissime mail».
Com’è stata la discussione telematica?
«Devo dire che non mi è dispiaciuto discutere a casa perché ero più rilassata, c’erano solo mia mamma e il mio ragazzo quindi è stato tutto molto tranquillo. Ovviamente si è persa un po’ la magia: avere davanti i professori ed essere accompagnati da tutti gli amici che sono là per te. Diciamo che è stato tutto più brusco: un “brava ora avanti il prossimo”. Nonostante questo, ho un bel ricordo della giornata».
Sei riuscita a trovare comunque il modo di condividere il momento con altri?
«Sì, quel giorno ho festeggiato con i miei vicini pur rimanendo a distanza e ho fatto una telefonata di gruppo su Skype con i miei amici finché discutevo quindi erano in qualche modo là con me. Inoltre la nostra università ha detto che appena sarà possibile organizzerà una cerimonia per noi laureati in questa momento quindi anche se tardi ci sarà un modo di sancire questo traguardo».
Sono cambiate le tue prospettive post laurea?
«Sì, avevo pensato di fare un viaggetto o comunque di prendermi qualche giorno di svago invece non è stato possibile. Anche dal punto di vista lavorativo le prospettive sono cambiate: le offerte di lavoro scarseggiano in questo momento per cui ho cominciato da pochi giorni uno stage nell’azienda di famiglia, finché non ci sarà la possibilità di fare altre esperienze sono contenta di potermi dare da fare».
«Grazie ai miei relatori»
Francesca Muffolini, 24 anni – Laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa, Università degli Studi
Cosa stavi facendo prima del lockdown?
«Stavo completando uno stage presso l’ufficio organizzazione eventi di un hotel di lusso a Milano, ma ho dovuto interromperlo a causa dell’emergenza Covid. La tesi l’avevo già terminata e consegnata poco prima dell’inizio della quarantena quindi stavo cominciando a preparare la discussione».
Poi hai saputo che sarebbero cambiate le modalità.
«Inizialmente è stato destabilizzante. La preparazione per la laurea triennale, in cui sapevo di avere davanti tutta la commissione davanti, l’ho affrontata mentalmente in modo diverso. I miei relatori però si sono dimostrati molto disponibili e abbiamo anche provato il funzionamento della piattaforma il giorno precedente. Era una situazione nuova ma siamo arrivati preparati».
Com’è stato il giorno della laurea?
«La discussione alla fine si è svolta come modalità di colloquio e domande molto simili a quelle tradizionali, forse un solo po’ più breve. Parlare davanti ad uno schermo è stato strano, nel complesso è andato tutto bene anche se buona parte dell’emozione questa modalità inevitabilmente la toglie».
Chi ha assistito alla discussione?
«Un nucleo ristretto della mia famiglia era fisicamente al mio fianco mentre ho cercato di sopperire alla mancanza degli amici con una diretta Instagram: ho creato un profilo ad hoc per far assistere alla proclamazione una trentina di loro, durante la discussione invece l’ansia ha avuto la meglio ed è rimasta un’esclusiva di chi era presente (ride, ndr)».
Come sono cambiati i tuoi progetti futuri?
«Le prospettive sono state decisamente stravolte. Subito dopo la laurea avevo programmato un viaggio in Asia con un’amica, ovviamente saltato. Per quanto riguarda il lavoro la mia intenzione era quella di iniziare a cercare il mio primo impiego post-laura prima di terminare il mio stage curricolare che invece ho dovuto interrompere bruscamente senza avere altro nell’immediato. La situazione attuale non è rosea, ma spero comunque di trovare un lavoro in tempi brevi».
«Tutto molto più rapido»
Giulio Mercadante, 26 anni – Laurea in Ingegneria meccanica, Politecnico
Come ti stavi preparando alla laurea?
«Prima del lockdown stavo lavorando, infatti riuscire a portare avanti in parallelo anche la tesi in quel periodo non è stato facile. Il mio elaborato si basava sul tirocinio che stavo facendo in azienda quindi per fortuna sono riuscito a concluderlo in tempo. Di fatto, durante la discussione dovevo presentare la mia esperienza e i risultati ottenuti».
La preparazione della discussione è cambiata molto con le nuove modalità?
«Diciamo che inizialmente c’è stata un po’ di confusione in quanto noi del Politecnico siamo stati i primi a dover adottare questa tipologia di discussione, mi sono laureato il 5 marzo quindi poco prima del lockdown generale. La difficoltà è stata quella di non poter chiedere informazioni ad altri studenti, ma una volta sciolti i dubbi tutto è andato bene».
Come hai vissuto il giorno della laurea?
«Ho avuto un piccolo problema tecnico con la presentazione, ma i professori capivano che la situazione fosse inedita quindi hanno sdrammatizzato. Per il resto tutto è andato liscio, pochi minuti dopo la fine della discussione hanno deciso la votazione e mi hanno proclamato. Ecco: questa tempistica veloce è un aspetto diverso rispetto alla procedura tradizionale».
Chi ha assistito alla discussione?
«Solo i miei genitori perché quando ho discusso io non si poteva diffondere il link per far seguire altre persone. Ovviamente non aver potuto festeggiare con gli amici resta la grande differenza rispetto a come avrebbe dovuto essere quel giorno».
Cosa pensi di fare, ora?
«Ho scelto un percorso triennale propedeutico all’inserimento diretto nel mondo del lavoro. Il tirocinio curricolare che avevo fatto per la tesi era stato prolungato e attendevo solo il conseguimento della laurea per l’assunzione. L’azienda ha dovuto chiudere durante l’emergenza quindi anche la mia situazione è rimasta in sospeso, fortunatamente mi hanno detto che la situazione potrebbe sbloccarsi a breve».
Non solo laureati, ecco come si trasformerà l’Università
6 domande a… Marisa Porrini, Prorettrice alla didattica dell’Università degli Studi.
«Ecco come sarà l’università a settembre»
Come si svolgeranno i test d’ingresso per i corsi di laurea triennali?
«Sono stati attivati i test d’ingresso attraverso il TOLC di CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso, ndr) da effettuare a distanza per tutti i corsi di laurea triennale, escluse quelle di ambito sanitario perché i test di ammissione sono fatti a livello nazionale. Ci saranno altre due sessioni di TOLC dopo la maturità in luglio e settembre».
Come saranno, invece, i test d’ingresso per i corsi magistrali?
«I test d’accesso ai corsi magistrali si terranno a settembre sempre con prove a distanza che sono in fase di lavorazione in questo momento».
Quando ci saranno gli open day conoscitivi dell’ateneo?
«Le attività inizieranno a giugno, ci saranno più giornate divise a seconda del corso di studio, ma sempre con modalità telematiche».
In che modalità saranno le lezioni a settembre?
«La didattica sarà mista, ossia ci sarà la possibilità per tutti gli studenti di avere accesso alle lezioni anche a distanza, come da indicazione del Ministero. In funzione della situazione sanitaria che avremo, stiamo predisponendo le aule per dare accesso in aula ad un numero limitato di studenti garantendo le distanze di sicurezza».
Come faranno i fuorisede che avranno difficoltà a raggiungere Milano?
«Non ci saranno vincoli geografici che metteranno in difficoltà gli studenti nel prossimo semestre, le modalità miste permetteranno a tutti di seguire le lezioni o sostenere gli esami da casa».
La sessione di laurea estiva sarà telematica?
«Sarà così fino a luglio, poi a settembre potremmo ragionare su modalità differenti. Sempre nell’ottica di dare agli studenti pari opportunità, probabilmente anche per le lauree resterà la possibilità di scegliere la modalità più comoda allo studente».