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29. 04. 2024 10:36

Luciana Littizzetto a Beppe Sala: «Fai cose impopolari, fatti odiare; ma ridacci la salute»

La lettera della comica: «In Pianura padana, per respirare aria pulita, devi accenderti una sigaretta»

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Un’esilarante «Letterina a Beppe Sala» da parte di Luciana Littizzetto ha di nuovo fatto emergere la gravità del problema smog a Milano. Durante la puntata domenicale di «Che Tempo Che Fa», la trasmissione condotta da Fabio Fazio che dopo tanti anni in Rai quest’anno viene trasmessa, invece, da canale Nove, la comica piemontese ha scritto una lettera a Sala e a tutti i sindaci della Pianura padana: «E facciamo arrabbiare tutta la Pianura Padana adesso» l’introduzione di Luciana Littizzetto. Che, effettivamente, ha colto nel segno.

La lettere di Luciana Littizzetto ai sindaci di tutta la Pianura Padana e al sindaco di Milano

«Caro sindaco Sala, ‘Living room’ per gli amici inglesi e ‘Open Space’ per i più raffinati – le parole introduttive della comica Luciana Littizzetto – Sindaco Sala e cari sindaci delle città più piccole salatine. Voi che governate questa pianura morbida e fertile. Sala, non perdere tempo ad incazzarti coi dati svizzeri che sono sbagliati ma chi se ne frega. che gli svizzeri si occupino della menopausa di Heidi, che dovrebbe esserci arrivata anche lei… Però Sala, svegliati, è primavera.Preoccupati piuttosto dei dati ufficiali di Arpa che ci dicono che a Milano non c’è proprio l’aria della Val Gardena ma nemmeno quella del Tirolo. In Pianura padana, per respirare aria pulita, devi accenderti una sigaretta».

In Pianura padana, per respirare aria pulita, devi accenderti una sigaretta

«Ci manca il fiato, ragazzi, l’aria puzza. – prosegue Luciana Littizzetto – Brucia le tonsille, ad ogni respiro ci sembra di avere la testa nel sacchetto pieno del Folletto. Persino una puzzetta in ascensore, in confronto all’area di Milano, viene già considerata aerosol… I bambini hanno sempre la tosse, da settembre a luglio, sembrano usciti dal libro Cuore, se ti muovi in bici torni a casa nero come un cormorano. Persino i cani hanno imparato a camminare a due zampe per non avere i tubi di scappamento ad altezza naso. E poi ci dicono che bisogna fare 10.000 passi al giorno per mantenere elastiche le articolazioni, ma se fai 10.000 passi al giorno ti stucchi i polmoni di piombo, ti viene un asma coi fischi che sembri Roberto da crema. Dobbiamo stare con le finestre chiuse, ci dite? Certo, sottovuoto, come dentro un tupperware».

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Cari sindaci, ci basta respirare

«Cari sindaci, non chiediamo tanto, non vogliamo il pane e le rose, ci basta respirare. E invece no. Anzi, noi abbiamo chiesto all’Europa che voleva che ci mettessimo a norma per migliorare l’ambiente, una deroga di 10 anni. Dico bene? Quindi la scadenza sarà il 2040 e fino al 2040 cosa facciamo? Stiamo in apnea come canta Emma, Apnea. Ma quando c’era il lockdown sì che c’era l’aria buona… ho capito cosa dobbiamo fare. Sperare che arrivi la Deng come dice Burioni, la peste del cervo americano e la tigna dei suini per ritrovare un po di aria decente. E poi vi prego, cari sindaci, non fate finta, non tirate fuori sti provvedimenti farlocchi, divieti di circolazione della macchina dei Flinstones, divieto dei fuochi all’aperto… ma chi cazzo è che accende i fuochi a Milano? Ci sono forse gli Apache a Milano? C’è un incontrollabile smania di barbecue, una carbonella week che non conosco, ma non bastano più le aree b, c e d e tutto l’alfabeto. Qui, per risolvere questo problema, serve che vi mettiate tutti d’accordo… cercate meno consenso e fate più azioni di senso. Siate più intelligenti di noi e soprattutto sappiate, cari sindaci padani, che qualsiasi strada prenderete per migliorare le cose, perderete voti e consenso. Chiudete il centro, si incazzeranno i commercianti, chiudete le tangenziali, si incazzeranno i pendolari che non potranno arrivare in centro, aumentate il trasporto pubblico, i taxi saranno sul piede di guerra, diminuite i gradi di riscaldamento in casa e gente come me, che ha sempre freddo, ti manderà a stendere e poi comprerà 30 pigiami felpati online. Perché a noi piace accusare i politici di non fare niente, ma siamo i primi che non vogliamo cambiare nulla».

A noi piace accusare i politici di non fare niente, ma siamo i primi che non vogliamo cambiare nulla

«Noi vogliamo avere sempre la macchina sotto il culo, parcheggiare in tripla fila, mangiare bistecche tre volte al giorno, stare in casa col riscaldamento a palla… Per cui, caro Sala, Lo Russo e tutti gli altri, prendete voi provvedimenti anche drastici, fate cose impopolari, fatevi odiare, sobbarcatevi il peso del nostro malcontento, ci vedrete grondare bile, vi fischieranno le orecchie come in un concerto dei Metallica, riceverete sui social insulti e valanghe dal vivo a quintali, ma dateci in cambio la salute, restituiteci l’aria. Pedonalizzate più che potete, ma potenziate i mezzi pubblici, così i commercianti potranno avere lo stesso i clienti. Cambiate gli autobus che sono vecchi trattori che sgasano fumo nero e fate che siano sempre disponibili; fateci viaggiare gratis, incentivate il riscaldamento elettrico, favorite, anzi obbligateci, allo smart working. A casa ci fate spegnere la spia della TV per risparmiare e poi lasciate le vetrine dei negozi, quelle degli uffici accesi anche di notte… obbligateli a spegnere. Potete farlo. Non possiamo far smettere di scorreggiare le mucche degli allevamenti, ma possiamo piantare alberi e non buttare giù quelli che ci sono; bene i boschi verticali, ma fate anche quelli orizzontali, piantiamo centinaia, migliaia di alberi e negli angolini incolti che sembrano discariche consentite ai cittadini di piantarci, fiori, aceri e palmette e cipressi, e anche piante di Meloni. Tutto questo vi farà vincere le prossime elezioni? No, non credo, temo di no, anzi è già tanto…. E voi giornalisti cercate di pubblicare i dati corretti, se no al sindaco Sala fumano e dopo aumenta ancora di più l’inquinamento». Questa la conclusione della lettera di Luciana Littizzetto e Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa.

Luciana Litizzetto e Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa
Luciana Littizzetto e Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa

Il problema dello smog a Milano

Il problema dello smog a Milano e nella Pianura Padana rimane una sfida ambientale e sanitaria significativa. Sebbene siano state intraprese misure per ridurre l’inquinamento, i livelli di particelle fini e di ossido di azoto restano preoccupanti.

La situazione a Milano e nella Pianura Padana

Milano e la Pianura Padana sono tra le aree più inquinate d’Italia, principalmente a causa della loro posizione geografica, che limita la dispersione degli inquinanti. L’area è circondata da montagne che intrappolano lo smog, e la mancanza di venti forti aggrava ulteriormente il problema. Fattori come il traffico veicolare intenso, il riscaldamento domestico e le emissioni industriali e agricole contribuiscono significativamente all’inquinamento atmosferico nella regione.

Misure di intervento

Negli ultimi anni, le autorità locali hanno implementato varie strategie per combattere questo problema. A Milano, ad esempio, sono state introdotte restrizioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti e incentivi per sistemi di riscaldamento più ecologici e per l’isolamento termico delle abitazioni. Queste misure hanno portato a una riduzione della concentrazione media di PM10 e al numero di giorni in cui i limiti di legge sono stati superati. Tuttavia, nonostante i progressi, i livelli di inquinamento rimangono superiori ai limiti consentiti, evidenziando la necessità di ulteriori azioni e miglioramenti.

Iniziative e sviluppi futuri

Per affrontare efficacemente il problema dello smog, è fondamentale un approccio combinato che includa il miglioramento dei trasporti pubblici, l’adozione di veicoli a basso impatto ambientale, l’incremento del verde urbano e il potenziamento delle politiche per la qualità dell’aria. L’obiettivo è ridurre ulteriormente le emissioni nocive e garantire un ambiente più sano per i residenti della Pianura Padana e di Milano.

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