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07. 05. 2024 17:48

Ponte della Ghisolfa, dopo l’ultimo incidente mortale arriva la pista ciclabile: allo studio il progetto

Se ne parla da anni ma forse stavolta ci siamo

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Se ne parla da anni ma forse stavolta ci siamo: la tanto attesa pista ciclabile sul ponte della Ghisolfa potrebbe presto diventare realtà. Purtroppo sono “serviti” due incidenti mortali in pochi mesi per riportare in cima alla lista delle prioprità quanto richiesto a gran voce dagli attivisti oltre che dagli abitanti della zona, ma al momento è allo studio il nuovo progetto e si stanno valutando le varie possibilità.

Ponte della Ghisolfa, le parole dell’assessore

Lo ha confermato l’assessora del Comune Arianna Censi che sul Corriere della Sera ha fatto il punto in generale sulle varie ciclabili che ancora mancano, da corso Sempione a via Melzi d’Eril e Procaccini. «Purtroppo abbiamo avuto problemi e i tempi si sono rallentati. Ma sono fiduciosa che ora le cose vadano meglio».

Pista ciclabile sul ponte della ghisolfa

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Ponte della Ghisolfa, la storia della ciclabile

La pista ciclabile sul ponte della Ghisolfa per facilitare il passaggio dei ciclisti e per garantire sicurezza a chi, ogni giorno, deve attraversare quel preciso tratto di strada sarebbe dovuta essere pronta nel 2023 ma ad oggi è ancora tutto fermo e ben lontano da quella operatività che risolverebbe tanti problemi, soprattutto in termini di sicurezza.

Ponte della Ghisolfa, l’incidente

E’ intanto risultato positivo alla cannabis e alle benzodiazepine l’automobilista di 39 anni, italiano di origine marocchina, indagato per omicidio stradale plurimo per essersi schiantato ad altissima velocità contro un’auto ferma al casello della barriera autostradale A4 Torino-Milano (Ghisolfa) e aver ucciso due donne (Laura Amato e Beatrice Turconi, di 54 e 59 anni).

Sono questi gli esiti degli esami di primo livello che puntano a ricostruire la vita dell’uomo e capire se abbia o meno problemi psichiatrici. A questo proposito il magistrato ha incaricato la polstrada di Novara di sentire la moglie del 39enne di Pontenure, paese del Piacentino, dove risiede e di acquisire le cartelle cliniche dell’ospedale di Piacenza dove era entrato giovedì scorso dopo aver dato in escandescenza. Proprio dalle cartelle cliniche e dalle testimonianze dei medici, gli inquirenti e gli investigatori puntano ad accertare se le benzodiazepine gli sono state somministrate dal personale sanitario e, inoltre, se è stato dimesso oppure se ha lasciato volontariamente l’ospedale.

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