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15. 05. 2024 11:32

“Mi fanno male i capelli”, la regista milanese Roberta Torre presenta il suo nuovo film

Il film è una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema, prodotto da Donatella Palermo e sarà in sala, con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, il 20 ottobre

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Sabato 28 ottobre la regista di origine milanese Roberta Torre sarà a Milano a presentare il suo ultimo film Mi fanno male i capelli alle 11.00 all’Anteo Spazio Cinema e alle 19.20 al Cinema Beltrade.

Roberta Torre, la storia del suo nuovo film

Monica perde la memoria e trova il modo di ridare senso alla sua vita identificandosi con i personaggi dei film interpretati da Monica Vitti. Si veste come lei, la imita, ricrea le scene dei suoi film. Edoardo, che la ama profondamente, lascia che questo gioco diventi la loro nuova realtà. È la storia di “Mi fanno male i capelli”, il nuovo film di Roberta Torre, con Alba Rohrwacher e Filippo Timi, in Concorso alla Festa del Cinema di Roma.

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Le musiche originali del film sono state realizzate da Shigeru Umebayashi, celebre per aver scritto le musiche dei film di Wong Kar-wai, tra cui il celebre “In The Mood For Love”, che del lavoro su “Mi fanno male i capelli” ha dichiarato: «Lavorare a questo film è stato esaltante, perché è stato come lavorare con Roberta Torre e Michelangelo Antonioni insieme». Il Festival di Roma celebrerà Shigeru Umebayashi con un Premio alla Carriera. Il film è una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema, prodotto da Donatella Palermo e sarà in sala, con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, il 20 ottobre.

“Mi fanno male i capelli”, Roberta Torre parla della pellicola

«Questo film racconta la vita di Monica – spiega la regista Roberta Torre -, che ha cominciato a dimenticare e cerca disperatamente qualcosa a cui aggrapparsi quando sente di perdere parti dei suoi ricordi. Lo trova nei personaggi dei film di Monica Vitti, la donna che ha potuto essere tutte le donne possibili raccontandole con le loro debolezze e fragilità, nella loro parte comica e in quella tragica. L’attrice che unisce il riso al pianto e permette di mostrare la donna in tutto il suo modo di essere, senza stereotipi, con umanità».

«Il tema di questo film è anche la perdita della memoria emotiva, storica. La memoria e l’identità sono legate profondamente, cancellando il passato l’identità scompare. Prendere a prestito una memoria è possibile per ritrovare sé stessi?  Questa domanda mi ha guidato nel racconto del film. E ancora: dimenticare è necessario? Svuotare la cache, fare spazio, ripulire. È un film che parla di fantasmi e, in un certo senso, li evoca, li interroga o più semplicemente vuole passare del tempo con loro, comici o divini che siano. Il cinema mi ha permesso ancora una volta di sentire che solo una sottile parete fatta di luce e fotogrammi ci separa dai sogni. Ed è il motivo per cui continuo a fare i film».

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