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26. 04. 2024 20:21

Scioperi a Milano, è il turno della scuola: «Vogliamo tornare in aula. Adesso». E intanto il Tar…

Colorata manifestazione in piazza XXIV aprile. Nel frattempo il Tar accoglie il ricorso presentato da un gruppo di studenti e genitori

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Dopo i giostrai, i tassisti ed infine i rider è il turno della scuola. In piazza XXIV Maggio a Milano si sono ritrovati insegnanti, genitori e studenti di ogni età per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comitato Priorità alla Scuola e ribadire l’ennesimo “no” alla Dad.

La manifestazione. La mobilitazione inizia certamente sotto un buon auspicio. Il Tar del Lazio ha accolto un ricorso presentato da un gruppo di studenti e genitori per chiedere che la scuola resti aperta anche in zona rosa. Il Tribunale amministrativo ha sospeso momentaneamente l’efficacia del Dpcm dello scorso 2 marzo. Ciò non significa che la scuola riaprirà dopo Pasqua, ma che il governo sarà costretto a riesaminare le misure adottate fin qui.

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In piazza XXIV aprile si sono ritrovate più di un centinaio di persone. La manifestazione si sta svolgendo nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle altre norme anti-Covid. Accanto ai vari striscioni unite dal comune denominatore “Voglio tornare a scuola” sono stati allestiti anche alcuni laboratori per intrattenere i bambini: si va da quello di lettura a quello di disegno.

La data di oggi è stata scelta in contemporanea con la mobilitazione dei Cobas. Un modo per rivendicare tutti insieme non solo lo stop della DAD, ma la necessità di investire molto di più nella scuola. Gli obiettivi sono comuni: riduzione alunni per classe, aumento organici e assunzione precari, massicci investimenti per l’edilizia scolastica.

«Il 26 marzo – spiega il comitato “Priorità alla scuola” – è il giorno dell’astensione dalla Dad e delle richieste: perché la scuola riapra, perché la scuola torni a funzionare, perché nemmeno noi rivogliamo la scuola del 2019, ma una molto migliore». Tuttavia in questi difficili tempi di Covid, l’obiettivo primario è tornare in aula per immaginare e progettare la scuola del futuro.

 

 

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