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Milano
16. 05. 2024 17:52

Il fenomeno sosta selvaggia a Milano: 3.700 auto irregolari al giorno a Dergano e Citta Studi

L'esperimento ha riguardato i due quartieri milanesi, dove sono stati mappati 42 chilometri e 138 strade

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Il fenomeno delle auto in sosta selvaggia a Milano non presenta numeri ufficiali, ma un campione rilevato dagli attivisti dell’associazione “Sai che puoi?” fotografa in modo emblematico quella che è la situazione in città. L’esperimento ha riguardato due quartieri milanesi, Dergano e Città Studi, dove sono stati mappati 42 chilometri e 138 strade – il 2% dell’intera Milano – registrando tutti i veicoli in sosta vietata.

Sosta selvaggia a Milano: i numeri

In totale sono state 3.783 le auto trovate parcheggiate dove non dovrebbero: 1.344 erano in divieto di sosta sulla carreggiata, 1.048 sul marciapiede e 1.391 sui parterre alberati. «Vorremmo poter dire che sono sconcertanti – scrivono gli attivisti -, i risultati della mappatura della sosta abusiva che una trentina di nostre attiviste e attivisti hanno fatto, scarpe comode e taccuino alla mano, durante le serate del 17 dicembre e del 16 gennaio. Vorremmo poter dire quanto incredibile sia che, percorrendo a piedi 138 strade dei quartieri di Dergano e Città Studi, abbiano trovato quasi 4000 auto parcheggiate sui marciapiedi, in doppia fila, sulle strisce pedonali, o nelle aree verdi. Tutte senza multa».

Sosta selvaggia a Milano, auto in sosta vietata
Sosta selvaggia a Milano, auto in sosta vietata

La sosta selvaggia a Milano danneggia gli alberi

«La verità, però, è che di questi dati nessuno si stupisce più – proseguono -. Malgrado siano lo specchio di una mobilità insostenibile, che con tutte le nostre forze dovremmo cercare di superare, malgrado rappresentino un pericolo per la sicurezza stradale, malgrado sottraggano spazio pubblico, danneggino gli alberi e provochino danno alle finanze pubbliche». È scientificamente dimostrato, infatti, che la sosta danneggia irrimediabilmente la forza e la stabilità dell’apparato radicale degli arbusti, rendendoli più fragili e di conseguenza anche più a rischio di subire profondi danni.

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Sosta selvaggia a Milano, serve un cambio di passo

«I nostri occhi ci hanno fatto l’abitudine, come agli adagi che ci vengono ripetuti – concludono -: che si fa già tutto il possibile, che mancano le risorse, che non si può complicare la vita a chi lavora – perché, va da sé, “lavora” solo chi si sposta in auto. Queste risposte non bastano più, o addirittura indignano: nelle prossime settimane, oltre a raccontarti in dettaglio i dati raccolti, vogliamo ampliare la mappatura all’intera città, coinvolgendoti. Per rendere visibile il problema. E per chiedere un cambiamento di passo nell’idea di mobilità di Milano».

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