È stato un lunghissimo corteggiamento, ma a nulla sono serviti gli sforzi profusi da Salvini ed i suoi alleati. Gabriele Albertini non si candiderà a sindaco di Milano: è ora ufficiale.
La lettera a Libero: «Grazie a tutti per la stima, ma mi tiro fuori».
Albertini ha inviato una lettera aperta al quotidiano Libero dove ha ringraziato tutti per il supporto di queste settimane, ma purtroppo per non rompere il delicato equilibrio familiare è costretto a declinare l’offerta. Qualche settimana fa scherzosamente aveva dichiarato: «Mia moglie Giovanna chiederebbe il divorzio».
Albertini quindi non sarà il nuovo sindaco di Milano. «Grazie a tutti per la stima, ma mi tiro fuori», così si è congedato dalla corsa a Palazzo Marino. Nella lettera scritta ha speso parole di affetto per Silvio Berlusconi, Salvini e tutto il centrodestra, anche per coloro che erano titubanti sulla sua candidatura.
Non sono mancate anche le parole per Beppe Sala, per il quale – colpo di scena – Albertini avrebbe previsto un ruolo da vicesindaco in caso di vittoria delle Comunali.
Tante incognite nel futuro del centrodestra
Ora chi sarà il prossimo candidato a sindaco di Milano per il centrodestra? I dubbi si affollano al momento. C’è chi vede come favorito Maurizio Lupi, caldeggiato da Berlusconi e già ex consigliere in Comune proprio sotto la giunta Albertini.

Dopo di lui si susseguono nomi che scaldano poco gli entusiasmi: l’accantonato Rasia del Polo, il consigliere della camera di commercio americana Simone Crolla, l’ex ad di Telecom Renato Ruggiero e il professore Bocconiano Maurizio Dallocchio.