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27. 04. 2024 09:57

Coronavirus, Zangrillo: «Ora dobbiamo ripartire, altrimenti moriamo e non di Covid»

Il primario del San Raffaele Zangrillo ha dichiarato di non essere affatto proccupato dei nuovi focolai registrati in Italia durante l'ultima settimana

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Il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo, ospite nel programma di Lucia Annunziata “Mezz’ora in più”, ha dichiarato di non aver alcun timore dei nuovi focolai scoppiati negli ultimi giorni in diverse regioni.

Le dichiarazioni. «Se torno indietro a 4 mesi fa, il 28 marzo è stato il giorno in cui sono stato più spaventato, mi veniva da piangere – ha raccontato Zangrillo durante la trasmissione -. Non sapevo dove mettere i malati. Oggi è il 28 giugno e tutti gli indicatori sono assolutamente favorevoli”.

Questo non significa ovviamente che la situazione emergenziale sia conclusa. «Il virus c’è e non è mutato – ha sottolineato ancora Zangrillo -, ma nella sua interazione con l’ospite è andato incontro, attraverso il fenomeno dell’omoplasia, a una perdita della carica rilevata in laboratorio, quindi è un’evidenza a cui corrisponde una mancanza di malattia. Non posso dire che non torni tra qualche mese ma tutti gli indicatori sono positivi».

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Focolai. In merito alle nuove situazioni di contagio rilevate in Italia negli ultimi giorni invita a non allarmarsi. «I nuovi focolai non hanno alcuni significato per me – ha ancora aggiunto il primario -. la mortalità è passata dal 6,7 allo 0,4. In Italia abbiamo una serie di focolai che vanno controllati e identificati ma non equivalgono al focolaio di malattia».

Più che  l’epidemia, Zangrillo indica come altri i problemi dell’Italia attuale. «l mio dovere è dire una parola di saggezza e verità agli italiani – ha concluso -, che come abbiamo visto sono stati martoriati da una serie di ragioni differenti e sono assolutamente disorientati e spaventati. Solo un terzo dell’Italia è veramente ripartita, ora dobbiamo ripartire con attenzione, seguendo le regole, altrimenti moriamo e non di Covid».

 

 

 

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