A poco più di 24 ore dalla vandalizzazione della Galleria Vittorio Emanuele II, sono già iniziati i lavori di pulizia della facciata. Una squadra di tecnici specializzati ha raggiunto il punto più alto dell’edificio e ha iniziato a coprire i graffiti tracciati da tre vandali nella serata di lunedì 7 agosto con una speciale vernice, per renderli invisibili almeno dal basso. In un secondo momento saranno poi del tutto cancellati.
Galleria Vittorio Emanuele II, i lavori
L’intervento, concordato con la Soprintendenza ai beni culturali, è andato in scena mercoledì mattina, con l’accesso principale della Galleria che è stato bloccato dal nucleo intervento rapido della polizia locale per permettere in totale sicurezza il posizionamento della piattaforma aerea su cui sono saliti i tecnici.
Galleria Vittorio Emanuele II, le parole di Sala
Mercoledì via Instagram ha commentato l’accaduto anche il sindaco Beppe Sala, attraverso una serie di stories. «Non è stata una bravata ma una dimostrazione di profonda ignoranza. Speriamo vengano individuati rapidamente (i responsabili, ndr). Il “tribunale social” ha già decretato che non c’erano controlli e ci vorrà una pena esemplare. Credo che argomentare sia difficilissimo ma continueremo a lavorare al massimo delle nostre capacità».
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Galleria Vittorio Emanuele II, parla aleXsandro Palombo
Qual è il giudizio di AleXsandro Palombo artista sull’operato dei tre vandali alla Galleria Vittorio Emanuele II? «Milano è una città vandalizzata, questo trend non parte dalla strada ma da una cattiva gestione della città e dagli esempi pessimi dati da una cattiva politica che ha fatto da trampolino di lancio a tutto questo. Questi giovani sono solo degli ottimi discepoli di chi non ha saputo educare, contenere ne dare degli indirizzi e delle risposte sociali e ha permesso che in tutti questi anni la città finisse nell’abisso del degrado culturale. Gli esempi sono importanti e quando si fanno passare continuamente messaggi sbagliati si arriva a tutto questo».
«Basti pensare alle mie opere sociali rimosse, queste opere hanno una funzione educativa verso il bello e sono tutte realizzate per non deturpare i luoghi pubblici, proprio per contrastare questa marea di degrado prodotta dalle tag. È chiaro che c’è una responsabilità politica, quando l’opera dei Simpson in memoria dell’olocausto realizzata vicino al Memoriale della Shoah è stata vandalizzata nessun esponente di Palazzo Marino ha detto qualcosa, nonostante se ne siano occupati tutti i media del mondo e ancora oggi si chiedano come mai il Comune di Milano censura e fa rimuovere le opere di Palombo… fatevi qualche domanda in più».