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27. 04. 2024 16:40

Guerra in Ucraina, un anno fa l’inizio del conflitto: a Milano arrivati 14mila profughi

Oggi è il primo anniversario dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. A un anno di distanza le cose non sembrano procedere per il meglio e la fine sembra lontana. Milano continua a fare la sua parte

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Era il 24 febbraio 2022 quando le truppe di Mosca invadevano il Donbass e scoppiava la guerra in Ucraina: oggi, ad un anno di distanza dall’invasione russa, possiamo sostenere che la città di Milano si è dimostrata aperta e pronta ad accogliere i profughi in fuga dal Paese protagonista del conflitto armato. In tutto sono state circa 14mila le persone che hanno lasciato l’Ucraina e hanno cercato rifugio, aiuto e supporto proprio nel capoluogo lombardo. Alcune oggi sono tornate nelle loro case, ma la maggior parte di esse è ancora spaventata, dal momento che né Mosca né Kiev sembrano intenzionate a fare passi indietro.

Guerra in Ucraina, oggi l’anniversario dello scoppio: cos’è successo in un anno a Milano

Attualmente i profughi ucraini presenti a Milano sono 12.700. Il numero totale di uomini, donne, bambini, ragazzi e anziani accolti nel capoluogo meneghino dall’inizio della guerra in Ucraina è invece di circa 14.000. A renderlo noto è stato Lamberto Bertolé, assessore al welfare del Comune di Milano, durante l’incontro Milano Aiuta Ucraina tenutosi mercoledì scorso a Palazzo Marino.

L’evento – organizzato dal Comune in vista del primo anniversario dell’invasione russa in Ucraina avvenuta appunto il 24 febbraio 2022 – ha fatto chiarezza sulla situazione profughi a Milano, fornendo una serie di dati che hanno dimostrato il livello di accoglienza dei cittadini nei confronti di tutte queste persone in difficoltà.

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E mentre lo scontro armato tra Ucraina e Russia procede, a Milano, in un anno esatto, dall’hub di via Mortirolo sono transitati in circa 7mila, a Casa Jannacci (storico dormitorio per senzatetto di viale Ortles) si è deciso di dedicare un padiglione proprio ai profughi ucraini, mentre presso il Piccolo Teatro è stato attivato un interessante e coinvolgente laboratorio di «accoglienza teatrale».

guerra in Ucraina per le vie di Milano, l'opera di TvBoy

Guerra in Ucraina, il contributo di Shevchenko a Milano

Sempre nel corso dello stesso evento presso la sede del Comune di Milano, l’ex stella del Milan Andriy Shevchenko ha regalato al sindaco Beppe Sala una bandiera dell’Ucraina, il suo Paese d’origine. Ma non era una bandiera qualsiasi. Su di essa era presente la scritta «Glory to Ukraine», con tanto di firma del presidente Volodymyr Zelensky.

L’ex calciatore è stato inoltre tra i testimonial della campagna mondiale lanciata dalle autorità ucraine per chiedere aiuti dal nome United24. Aveva poi aderito e sostenuto il progetto messo in atto dal Comune Milano Aiuta Ucraina, finanziando il call center 020205 aperto qualche mese fa per facilitare l’integrazione dei profughi a Milano che scappavano dalla guerra in Ucraina.

Milano Aiuta Ucraina: l’iniziativa

L’iniziativa Milano Aiuta Ucraina, nello specifico, è stata finanziata da un fondo costituito da Fondazione di Comunità. Nel corso di un anno sono state sostenute 2.194 persone ucraine. Al telefono rispondevano operatrici madrelingua e le richieste più frequenti riguardavano:

  • L’assistenza abitativa
  • Le attività extrascolastiche e sportive per i bambini
  • L’assistenza economica
  • Il supporto medico-sanitario
  • La richiesta di lavoro
  • La richiesta di beni di prima necessità
  • I corsi accelerati per imparare la lingua italiana

I donatori che hanno deciso di finanziare questo progetto a Milano sono stati 350. In tutto è stata raccolta la somma di oltre 1 milione e 400mila euro. Sono stati garantiti in questo modo:

  • 600 corsi di italiano
  • Oltre 200 attività per minori
  • 182 interventi di tutoraggio educativo e linguistico
  • 112 contratti di lavoro
  • 106 colloqui di supporto psicologico
  • 1.689 azioni di sostegno economico per acquisto di beni primari, materiale scolastico, assistenza domiciliare e sanitaria

guerra in ucraina

Guerra in Ucraina: da Milano una risposta «compatta e tempestiva»

Il sindaco Beppe Sala ha sostenuto: «Sono orgoglioso della risposta compatta e tempestiva che la città ha saputo dare fin dai primi giorni del conflitto mettendo a disposizione centri di accoglienza, aprendo le porte delle case private, attivando un hub di primo contatto, in via Mortirolo prima e in via Sammartini poi, che ad oggi ha supportato complessivamente oltre 7.500 persone».

L’assessore Bertolè invece ha raccontato: «Quando è stato chiaro che la guerra in Ucraina si sarebbe protratta a lungo, il Comune ha lavorato per favorire l’integrazione di chi è stato costretto a rimanere, attivando connessioni e reti, in coordinamento con la Fondazione di Comunità Milano, secondo un modello già sperimentato durante la pandemia», ha aggiunto Bertolé parlando degli scenari successivi allo scoppio della guerra in Ucraina.

«Sono molto contento di aver potuto dare un contributo per supportare in maniera concreta le persone, soprattutto donne e bambini, che sono arrivate qui durante questi mesi. Per me è molto importante che i loro familiari, che sono rimasti in Ucraina a difendere il nostro Paese, sappiano che sono al sicuro e che l’intera città si sta prendendo cura di loro», ha concluso infine l’ex calciatore del Milan Shevchenko.

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