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19. 04. 2024 01:27

Studiamoci sopra: ecco per chi (e come) suona la campanella da lunedì

In questi giorni i presidi stanno fornendo alle famiglie le indicazioni pratiche e le regole per affrontare l’anno scolastico

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Se fino all’anno scorso il primo giorno di scuola era fonte di emozione per bambini e genitori, questa volta la data del 14 settembre rappresenta una sorta di big bang per tutta la società.

Suona la campanella, da lunedì tutti (o quasi) a scuola: ecco come

La ripartenza della scuola dopo lo shock della scorsa primavera coinvolge infatti non solo studenti, genitori, insegnanti e personale scolastico, ma anche i pendolari che ritroveranno i mezzi pubblici pieni, o i pediatri che dovranno gestire ogni giorno sintomi influenzali, che possono nascondere un’infezione da Covid-19.

Orari. Ogni scuola ha stabilito orari differenti a seconda degli spazi e degli organici a disposizione. A Milano nei nidi e nelle materne l’ingresso è scaglionato dalle 7.30 alle 9.30 e l’uscita dalle 15.30 alle 16.30. Alle elementari da ottobre si cercherà di garantire il tempo pieno, ma in alcune scuole le lezioni termineranno comunque prima delle consuete 16.30. Alle medie, dove spesso erano previsti rientri pomeridiani, si farà lezione solo al mattino, eliminando così il problema delle mense. Alle superiori la flessibilità sarà la regola: fra lezioni in classe e didattica a distanza ogni scuola si gestisce in modo diverso.

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Ingressi e uscite. Alcuni dirigenti hanno stabilito orari scaglionati. Altri, avendo a disposizione più cancelli, hanno mantenuto lo stesso orario per tutti, suddividendo però le classi nelle diverse entrate.

Trasporti. Il fatto che i mezzi pubblici possano riempirsi per l’80% da un lato preoccupa per la difficoltà nel mantenere le distanze, dall’altro la riduzione della capienza abituale potrebbe creare problemi a pendolari e studenti, visto che i ragazzi delle superiori costituiscono il 20% dei passeggeri dei trasporti pubblici. Sugli scuolabus, se il percorso non dura più di 15 minuti, la capienza può arrivare fino al 100%.

In classe. Per mantenere il distanziamento di un metro “statico” fra una bocca e l’altra diverse scuole hanno ripristinato spazi in disuso, sfruttato laboratori o sono dovute ricorre a moduli esterni prefabbricati sistemati in giardini e cortili. I banchi devono essere singoli e fra la prima fila e la cattedra la distanza deve arrivare a due metri.

Mascherine. Gli studenti devono indossare le mascherine, rigorosamente chirurgiche, da quando si mettono in fila per entrare a scuola, fino a quando si siedono ai loro banchi, e se si spostano. Possono toglierle quando sono seduti a fare lezione. Il Governo ha promesso di consegnare 11 milioni di mascherine al giorno e 170 mila litri di gel igienizzante, ma comunque da casa bisogna arrivare con le mascherine.

Mensa. In alcuni istituti i bambini mangeranno in mensa in orari differenti, in altri consumeranno i pasti, monoporzioni già confezionate, in classe.

Temperatura. La misurazione deve avvenire a casa. Solo in nidi e materne sarà provata all’ingresso.

Pediatri. Chi ha febbre, tosse, raffreddore o mal di gola deve restare a casa, così come chi ha avuto contatti con un positivo. Si deve chiamare il pediatra per capire se si tratta di influenza o se è il caso di effettuare il tampone. Non è ben chiaro dopo quanti giorni di assenza debba essere portato il certificato medico.

Referente Covid. Ogni scuola ha uno o più responsabili, scelti tra il personale docente, ai quali fare riferimento nel caso in cui si presenti un caso di infezione da coronavirus. Il referente Covid farà da tramite fra le famiglie e l’Ats. Se il caso sospetto si manifesta a scuola ogni istituto ha predisposto una stanza per tenere il bambino in isolamento fino all’arrivo dei genitori. Si vorrebbe anche ripristinare il medico scolastico o comunque un medico di riferimento per ogni istituto.

In caso di positività. Se il bambino risulterà positivo saranno gli incaricati dell’Ats a indicare alla scuola e ai genitori degli altri alunni la procedura da seguire. In genere tutte le persone che sono entrate in contatto con un soggetto positivo dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni e fare didattica a distanza. Se dopo due tamponi studenti e insegnanti di quella classe risulteranno negativi potranno tornare a scuola.

scuola preparativi inizio
scuola preparativi inizio

Primi disagi alle scuole materne

Tute. Lunedì scorso 7 settembre, il primo giorno di apertura delle materne, alcune cose non hanno funzionato. Ha fatto parlare di sé la foto che un’educatrice ha pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Milano in cui si è mostrata con tuta di plastica bianca, visiera e mascherina, aggiungendo: «Noi educatrici ci presenteremo così a bambini di due anni che non ci vedono da sei mesi: con camici in plastica. Neanche gli infermieri sono così». Il Comune ha assicurato che al posto delle asettiche tute di plastica arriveranno camici di cotone.

Via Verga. I bambini della scuola materna di via Verga erano pronti per tornare nel loro asilo, quando la mattina del 7 i genitori hanno scoperto che l’apertura è stata rimandata di una settimana perché la derattizzazione “non è andata a buon fine”.

Comunicare. Sui social molti genitori lamentano in generale di aver ricevuto poche informazioni sulla ripartenza e sulle date degli inserimenti dei più piccoli. In un asilo di Cassina de’ Pecchi le mamme hanno protestato per la mancanza di comunicazione e perché non sarà garantito il tempo pieno. Così il primo giorno hanno lasciato i loro bambini a casa.

L’intervista al preside Giovanni Maliandi: «Così scaglioneremo gli orari»

Giovanni Maliandi
Giovanni Maliandi

L’Istituto Professionale Cavalieri è partito la settimana scorsa con i corsi di recupero. «Abbiamo accolto un centinaio di studenti e per ora è andato tutto bene», racconta a Mi-Tomorrow il preside Giovanni Maliandi.

Avete spazi sufficienti?
«Ne abbiamo cercato qualcuno esternamente, soprattutto l’attività motoria, in modo da liberare la palestra che serve per le classi. Terremo in aula tutti i ragazzi del biennio, mentre gli studenti del triennio faranno didattica a distanza a giorni alterni».

Gli ingressi saranno scaglionati?
«Alcune classi entreranno alle 8.00 e altre alle 10.00, e le lezioni dureranno cinque anziché sei ore, almeno per le prime settimane».

I banchi singoli sono arrivati?
«Ne abbiamo chiesti 200, ma non sono ancora arrivati. Facendo didattica a distanza per il momento sono sufficienti i banchi che abbiamo».

Chi fornisce le mascherine?
«Abbiamo avanzato un po’ di mascherine acquistata per gli esami di Stato. Il Ministero dell’Istruzione ne ha mandate tremila e ne stiamo aspettando altre. Comunque chiediamo agli studenti di portarle da casa, dato che per spostarsi sui mezzi pubblici le devono indossare. Nel caso in cui non le avessero le forniamo noi, così come le diamo al personale scolastico».

Quali altre misure metterete in atto per evitare i contagi?
«In autonomia abbiamo deciso di acquistare due termoscanner automatici da mettere all’ingresso di entrambe le sedi in modo da essere più sicuri. Contemporaneamente chiederemo a tutti di scaricare e di utilizzare l’app Immuni».

Avete un medico di riferimento?
«Non è obbligatorio averlo, ma servirebbe soprattutto per certificare i lavoratori fragili, per i quali non sono state stabilite ancora regole precise. Nel caso il Ministero non lo nominasse, stiamo pensando di farlo noi mettendoci insieme con altre scuole della zona».

Mancano molti docenti?
«Come tutti gli anni mancano soprattutto gli insegnanti di sostegno, perché nella nostra scuola i ragazzi con disabilità sono molti».

L’intervista alla preside Dorotea Maria Russo: «Ci spostiamo negli spazi concessi dal Municipio 2»

Dorotea Maria Russo
Dorotea Maria Russo

Dorotea Maria Russo è la preside dell’Istituto Italo Calvino, che comprende due materne, due primarie e una scuola media. Quest’anno alle elementari c’è stato un boom di iscrizioni. Dato che le dimensioni delle aule con i protocolli anti-Covid non permettono di contenere più di 20 alunni, la dirigente ha dovuto trovare nuovi spazi.

Dove metterete tutti i bambini?
«Il Municipio 2 ci ha concesso gli spazi della Casa dei Giochi e del Centro Milano Donna che si trovano in via Sant’Uguzzone, accanto alla sede di una primaria. Inoltre utilizzeremo le aule dedicate ai disabili della media di via Frigia. Visto che le classi sono meno numerose, i bambini con disabilità potranno essere seguiti direttamente nelle aule».

Riuscirete a garantire il tempo pieno?
«L’attivazione del tempo pieno è legato alla disponibilità degli spazi, ma soprattutto alla carenza di personale. Per ora non ci è stato ancora assegnato personale aggiuntivo, né gli insegnanti mancanti. Alla primaria manca un terzo del personale e abbiamo in servizio solo sette insegnanti di sostegno su 26. Anche i collaboratori scolastici sono solo 11 sui 22 necessari».

La Calvino è stata selezionata, insieme ad altre scuole, dall’ospedale Buzzi per il test sierologico fai da te da distribuire alle famiglie…
«Nel nostro istituto una mamma del consiglio di istituto, infermiera professionale abilitata, si è offerta di fare, direttamente lei a scuola, il test con il pungidito ai bambini le cui famiglie ne hanno fatto richiesta. Il primo giorno sono stati fatti già 64 test».

I numeri nei nidi e nelle materne

500 termoscanner

825.000 guanti monouso

174.000 mascherine chirurgiche

1.500 mascherine FFP2

4.000 visiere protettive

5.800 confezioni gel igienizzante

6 milioni di euro per intensificare le pulizie

(Fonte: Comune di Milano)

Come cambieranno gli spostamenti?

29,8%

La quota di bambini e ragazzi che cambieranno mezzo di trasporto

57%

I trasferimenti casa-scuola in auto o moto privata

14,9%

Gli spostamenti sui mezzi pubblici

 50%

I cambi per timore di contagi

(Fonte: Facile.it)

Da Fondazione Somaschi un appello per la cancelleria

di Serena Scandolo

Donare. Sono 140 i giovani ospiti delle comunità per minori e madri in difficoltà gestite in Lombardia e in Liguria da Fondazione Somaschi Onlus, che hanno bisogno di materiale da cancelleria per iniziare la scuola. La onlus lancia l’appello a donare anche solo uno di questi materiali scolastici ai bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni che vivono nelle sue strutture di accoglienza.

Device. Vista la criticità del periodo, che non esclude un nuovo ricorso alla didattica a distanza, saranno ben accette le donazioni di device tecnologici, anche usati purché funzionanti.

Tempistiche. Le donazioni possono essere effettuate fino al 9 ottobre presso la sede di Milano della Fondazione Somaschi, in piazza XXV Aprile 2, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00. Per info 02.62.91.19.75.

banchi separati a scuola
banchi separati a scuola

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