Al liceo scientifico Volta e al liceo classico Parini di Milano, nella giornata di giovedì 29 settembre, sono apparsi decine di volantini con chiari riferimenti neofascisti: “Fiamme eterne alle scuole moderne”, con immagini di edifici scolastici e bandiere arcobaleno divorate dalle fiamme. Opera della “Rete Studentesca – Acta est fabula“, organizzazione di estrema destra che respinge gran parte delle accuse.
Manifesti neofascisti, le parole del responsabile
A parlare di quanto successo a Milano è Emanuele, responsabile Rete Studentesca Milano che respinge subito le accuse di stampo neofascista: «Accuse che sono una scusa per distrarre da una paura generale, servono per gridare “al lupo” e deviare da quello che è il problema reale nel mondo della scuola. Noi siamo sovranisti, cristiani, abbiamo ideali come l’identità dei popoli, siamo critici verso immigrazione incontrollata e le teorie di genere. Ma il fascismo non c’è più e quando ci rispondono così vuol dire che cercano di distrarci», risponde Emanuele.
«Nel mondo della scuola non ci sono studenti discriminati per razza o genere, – continua il responsabile di Rete Studentesca Milano – la battaglia di certi centri sociali è diretta a non fare emergere i veri problemi della scuola ma sollevando allarmi di fascismo e razzismo che non esistono. Vogliamo dire a tutti gli studenti stufi dei centri sociali di alzare la testa e provare a proporre politiche differenti».
Manifesta neofascisti, un messaggio per il Manzoni
In settimana si è parlato tanto dell’occupazione andata in scena al liceo Manzoni: «Ci dicono che siamo usciti dalle fogne – spiega Emanuele -, ma noi non c’entriamo niente con FdI e quanto successo al Manzoni era programmato da tempo. Ci sentiamo di dare una risposta alle reazioni scaturite dai manifesti: l’intento era di richiamare attenzione su un problema della scuola, i collettivi si sono offesi con minacce e insulti per delle locandine, ma loro vogliono monopolizzare la politica studentesca sui temi reali insieme a sindacati, Arci e centri sociali, ovvero chi ha idee difformi da loro».
«Quali sono i nostri temi? Su tutti l’edilizia scolastica, anche dei poli universitari che devono essere rivisti. Ci sono laboratori fatiscenti, maltenuti e pericolosi: un nostro militante è stato danneggiato al braccio attraverso un macchinario. Il messaggio “Fiamme eterne alle scuole moderne” voleva dire questo, siamo contro scuole fatiscenti, strane teorie di gender e sigle che se ne approfittano. Il femminismo non serve, non ci sono questi problemi», conclude Emanuele.