Piazza della Scala gremita, operatori dello spettacolo, giostrai, ballerini, attori, sarte, tecnici. La lista è lunghissima, lo spettacolo – si sa – apre a numerosi impieghi: ora tutti in pausa a causa dell’emergenza sanitaria e delle misure restrittive previste per il prossimo mese. «I teatri sono zone sicure, dobbiamo lavorare. L’arte è un lavoro». È questo il messaggio lanciato dalle centinaia di persone presenti questa mattina.
Diritto. Leggendo i numerosi cartelli sulle spalle dei presenti compare spesso la parola “diritto”. Diritto di lavorare, diritto di esprimersi, perché l’arte è trasmissione di concetti. Oltre a questo, si chiedono aiuti economici per garantire a tutti gli operatori il diritto del lavoro in un momento in cui neanche il mondo dello spettacolo nega l’importanza del contenimento dei contagi da Covid-19, in numero sempre maggiore in questi ultimi giorni.
Sicurezza. “La danza non porta contagi” scrive una ragazza con le sue punte da ballerina appese al collo. I teatri e i luoghi di spettacolo sono infatti considerati luoghi sicuri, a norma, con la garanzia di rispettare tutti i protocolli previsti e necessari. Una protesta pacifica, una richiesta chiara: l’arte non deve fermarsi, anche per il bene del Paese e delle generazioni che verranno.