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05. 05. 2024 11:40

Trans picchiata, un mese dopo scatta il procedimento per due degli agenti coinvolti

Un mese dopo il grave fatto di cronaca avvenuto il 24 maggio in via Sarfatti

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Un mese dopo il grave fatto di cronaca avvenuto il 24 maggio in via Sarfatti, con una trans picchiata durante un arresto, è stato avviato un procedimento disciplinare per due dei quattro agenti della polizia locale coinvolti. Lo ha comunicato direttamente il Comune di Milano, specificando anche il motivo.

Trans picchiata, il procedimento

La nota parla chiaro: ai due vigili viene contestato di essersi recato sul luogo dell’intervento «senza informare la centrale operativa e ricevere necessaria autorizzazione». Ovviamente la cosa più grave è però un’altra, contestata a un solo ghisa: «aver utilizzato in più frangenti il bastone distanziatore, strumento di autodifesa in dotazione individuale, colpendo con lo stesso il fermato in diverse parti del corpo, tra cui il capo, e ciò nonostante nell’insegnamento impartito al personale in occasione dei corsi di tecniche operative, siano individuati come vietati i colpi alla testa».

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Trans picchiata, la violazione

La violazione delle norme per l’utilizzo del manganello ha portato a un comportamento che è definito «gravemente scorretto e tale da causare “danno al decoro del corpo della polizia locale e dell’amministrazione comunale». Resta da capire ora che cosa succederà all’agente coinvolto e ai suoi colleghi.

Trans picchiata, chi va controcorrente

C’è anche chi la pensa diversamente. Si tratta di Dante De Capitani, sindaco di Pescate, piccolo comune in provincia di Lecco, che vorrebbe risalire ai nomi dei quattro agenti della polizia locale per offrire loro un impiego part time nel proprio Comune: «Hanno fatto bene, li vorrei assumere».

«Si sono comportati da veri uomini d’ordine. Voglio gente decisa, risoluta. Hanno dimostrato fermezza. Mi sono stufato di vedere agenti che “calano le braghe” in situazioni di emergenza per non avere problemi. Servono ordine, disciplina. Se gli agenti hanno ritenuto di alzare i manganelli avranno avuto i loro buoni motivi. Le forze dell’ordine devono portare ordine, lo dice la parola stessa. Il caso nel dettaglio non lo conosce nessuno, ma se è vero che aveva disturbato dei bambini si è meritata le botte».

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