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17. 05. 2024 17:16

Lanciò vernice all’ingresso della Scala: giovane attivista di Ultima Generazione in tribunale

«Ci aspettiamo giustizia - ha chiarito l'avvocato Gilberto Pagani - perché questo è un provvedimento che vuole colpire i diritti di chi manifesta»

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«La repressione che stiamo ricevendo è sproporzionata rispetto alle azioni non violente che portiamo avanti». Lo ha spiegato ai cronisti lo studente 20enne Simone Ficicchia, attivista del movimento ambientalista Ultima Generazione, prima di entrare al Palazzo di Giustizia di Milano.

Vernice alla Scala: cosa rischia il giovane di Ultima Generazione

Davanti ai giudici della Sezione misure di prevenzione, oggi si è tenuta l’udienza per discutere la richiesta formulata dalla Questura di Pavia di applicazione per Ficicchia della sorveglianza speciale per un anno, con obbligo di dimora a Voghera, dove il giovane risiede. Lo studente, uno degli esponenti di punta del gruppo ambientalista, è stato protagonista di una serie di blitz negli ultimi mesi, tra cui quello dello scorso 7 dicembre con vernice lanciata sull’ingresso del teatro alla Scala e un altro a luglio quando, assieme ad altri, si incollò al vetro di protezione della Primavera del Botticelli agli Uffizi.

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[Immagini di repertorio]
A suo carico sono stati contestati reati che vanno dall’interruzione di pubblico servizio, al danneggiamento e imbrattamento fino alla resistenza a pubblico ufficiale e alla violenza privata. Ed è stato destinatario di diversi fogli di via emessi in varie città. Gli vengono contestati, per pericolosità sociale, anche una serie di blocchi stradali messi in atto soprattutto a Roma. All’esterno del Tribunale è in corso anche un presidio di solidarietà del movimento con cartelli con su scritto “Ultima generazione, no gas no carbone”.

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Vernice alla Scala: le parole del giovane di Ultima Generazione

«Penso che stia cambiando qualcosa – ha spiegato Ficicchia – lo vediamo dalle decine di statement di personalità e così invece viene puntato il dito contro dei ragazzi e non contro le decisioni politiche. Il movimento cerca degli interlocutori politici per sganciare la politica dai combustibili fossili, c’è bisogno di cambiamenti rapidi, anche perché 29 persone sono morte tra Ischia e le Marche di recente per gli eventi climatici aumentati di un terzo».

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[Gli scontri prima della Prima alla Scala, il giorno in cui venne lanciata vernice all’esterno del teatro]
Ficicchia con dichiarazioni spontanee in aula (c’erano anche alcune decine di attivisti ad ascoltarlo) ha spiegato il senso della sue azioni: «L’obiettivo delle azioni non violente di Ultima Generazione è la salvaguardia del futuro e per questo mettiamo in gioco i nostri corpi. Nelle azioni di imbrattamento nei musei o come in quella dalla Scala c’è sempre il rispetto per le opere d’arte, scegliamo le opere che hanno dei vetri protettivi e noi usiamo una vernice che è subito lavabile».

Vernice alla Scala: la richiesta del pm

«Il contesto di queste condotte è comunque di limitata offensività». Con queste parole il pm di Milano Mauro Clerici ha chiesto di applicare la misura di sicurezza della sorveglianza, nella forma semplice, per un anno per Simone Ficicchia. La Sezione misure di prevenzione del Tribunale si è riservata di decidere, dopo la richiesta del pm e quella, ovviamente di rigetto, della difesa e depositerà il provvedimento entro 30 giorni.

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«Ci aspettiamo giustizia – ha chiarito l’avvocato Gilberto Pagani – perché questo è un provvedimento che vuole colpire i diritti di chi manifesta. Lo Stato e il potere non vogliono prendere una soluzione contro il cambiamento climatico e Simone fa in modo di portare questo tema all’attenzione pubblica ed è ingiusto che venga colpito».

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