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26. 04. 2024 17:52

La “Città del Gioco” continuerà a vivere: la storia a lieto fine della ludoteca di Baggio

Una bella notizia per la ludoteca sull'orlo del fallimento a causa del lockdown

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La storia della “Città del Gioco”, la ludoteca di via delle Forze Armate 103 non finisce con il Coronavirus. Ci è mancato davvero poco, ma proprio alcuni giorni fa è arrivata una notizia dal sapore di lieto fine. Dopo aver fatto giocare generazione di ragazzi tra Baggio e Lorenteggio, la ludoteca si trasferirà a Cesano Boscone.

La storia. Durante il primo lockdown, il titolare Luigi Iorno, 66 anni, fu dapprima costretto a chiudere in seguito al Dpcm che vietava la vendita di giochi di carte, ed in seguito a causa del crollo delle vendite a pensare alla cessazione definitiva dell’attività.

La sua storia era sta ripresa dalle colonne di Repubblica ed il tam tam mediatico intorno alla vicenda aveva spinto diversi milanesi ad impegnarsi per mantenere in vita la “Casa del Gioco”.

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Qualche giorno fa l’inattesa notizia: il comune di Cesano Boscone aveva messo all’asta uno spazio, la cui assegnazione era andata deserta già un paio di volte. «Quando si è sparsa la voce della chiusura – racconta Luigi Iorno – ho ricevuto moltissime chiamate. Alcuni clienti mi hanno parlato di questo posto. Ho saputo che si poteva avanzare una richiesta. E alla fine è andata bene».

Nonostante l’epilogo felice non sono stati mesi facili questi appena trascorsi. «Sono andato avanti grazie agli aiuti di mio fratello – racconta Luigi – ma ho dovuto sostenere le spese per gli ultimi mesi, come bollette della luce e una tari troppo alta: e poi ho dovuto pagare l’affitto di uno spazio che tenesse la mia roba perché non sapevo dove metterla nell’attesa di trovare un nuovo locale».

Poi, per fortuna la gioiosa corsa per trasferire tutto a Cesano Boscone. «Dal comune sono stati molto gentili, ci hanno permesso di tenere le cose lì fino alla riapertura senza dover pagare l’affitto», sottolinea ancora Luigi Iorno. La riapertura è prevista per la prossima primavera. La “Città del Gioco” continuerà a vivere e a  far giocare nuove generazione di ragazzi.

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