Il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, delinea il quadro dell’attuale situazione epidemiologica alla luce della diffusione delle nuove varianti in Lombardia.
Le dichiarazioni. «I modelli ci dicono che per metà marzo il rischio è che tutti i casi siano collegati alla variante inglese – spiega l’esperto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” -. Speriamo che le azioni più mirate di zone rosse possano mitigare la diffusione».
Così come l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, parla di un sistema a fasce di colore utile a mitigare la diffusione del virus, ma non a bloccarlo. «Il meccanismo del modello a colori funziona per mitigare, anche se non riesce ad arrivare al controllo della malattia – aggiunge -. E’ ovvio che un lockdown pesante sarebbe difficile da adottare, considerando l’insofferenza sociale e i danni economiche che provocherebbe».
Tuttavia Pregliasco cerca di buttare anche acqua sul fuoco dell’allarmismo generato nelle ultime settimane. «Le varianti del virus Sars-CoV-2 – sostiene Pregliasco – sicuramente preoccupano, ma non devono essere considerate un dramma. Non bisogna dare messaggi che sconfortino in modo eccessivo la comunità. Le varianti le cerchiamo e cercandole ne abbiamo maggiore contezza. Le tre varianti principali sono quelle che hanno elementi di contagiosità maggiore e ancora non è chiaro il motivo: sembra collegato non a una carica virale maggiore, bensì a una lunghezza maggiore del periodo di contagiosità, che andrebbe oltre i dieci giorni».
