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03. 05. 2024 17:51

Lotta contro il cancro a che punto siamo? Orecchia (IEO): «L’obiettivo sono le cure accessibili a tutti»

Verso la Giornata mondiale, il direttore scientifico dell'Istituto: «La prevenzione può ridurre del 30% la mortalità globale»

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In occasione della Giornata mondiale lotta contro il cancro, che cade il 4 febbraio, la prima domanda che ci poniamo è: a che punto siamo per diagnosi e cura oggi? Secondo i “Numeri del Cancro” di AIOM, nel 2023 i casi di tumore sono aumentati di oltre 18mila rispetto al 2020, con 395mila nuove diagnosi. «A livello mondiale c’è un aumento dei casi di tumore. Questo avviene anche in Italia, dove c’è però un aumento delle guarigioni e della sopravvivenza» afferma Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO.

Lotta contro il cancro, Roberto Orecchia (IEO): «L’idea dello IEO è che il cancro debba e possa diventare una malattia come le altre, sempre seria, ma più raramente mortale»

Quali sono i numeri?
«Migliorano i numeri che indicano l’efficacia della prevenzione e delle cure contro i tumori. Si stima, infatti, che in Italia siano quasi 270mila le morti per tumore evitate nel periodo 2007-2019, rispetto a quelle attese. Sono ormai quasi 4 milioni gli italiani che hanno superato o convivono con un tumore».

A cosa è dovuto?
«Al crescente sviluppo delle tecnologie – oggi potenziate dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale – applicate alle conoscenze del nostro DNA, hanno provocato un balzo in avanti, mettendo a diposizione nuovi potenti strumenti sia di diagnosi, anche precoce, che di cura dei tumori».

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Quali i principali progressi dell’oncologia negli ultimi anni?
«Sono legati alla possibilità di mettere insieme i dati clinici e i dati biologici del paziente, per la personalizzazione delle diagnosi e delle terapie. Ad esempio per la tecnologia l’uso sempre più estensivo del robot in chirurgia. Si sta inoltre aprendo la strada ai vaccini contro il cancro e più in generale alle terapie immunologiche».

E in particolare per il vostro Istituto, eccellenza europea?
«IEO celebra nel 2024 i suoi primi 30 anni di attività e in tutto questo periodo ha intercettato e messo a punto le più importanti innovazioni dell’oncologia mondiale. Abbiamo un laboratorio di terapie cellulari, partecipiamo ai maggiori studi clinici per i nuovi farmaci e siamo l’unico centro oncologico italiano (IRCCS) ad avere un proprio centro protoni».

Tra i percorsi per questa battaglia c’è la prevenzione e lo stile di vita sano.
«L’alternativa è solo la cura. In Europa si è calcolato che la prevenzione, intesa come stile di vita e esami di diagnosi precoce, può ridurre del 30 % la mortalità globale per tumore. Per esempio se finalmente si smettesse di fumare, il tumore del polmone, oggi big killer numero uno, sarebbe una malattia rara».

Quali gli obiettivi futuri per lo studio dei tumori?
«Un primo obiettivo è rendere le nuove cure accessibili a tutti i pazienti, anche tramite l’integrazione degli strumenti digitali e del web nella pratica clinica. Il secondo è guarire i tumori più complessi, come quelli del pancreas e del cervello e quelli più rari. Il terzo è rendere meno invasive le procedure diagnostiche. L’idea dello IEO è che il cancro debba e possa diventare una malattia come le altre, sempre seria, ma più raramente mortale».

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