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26. 04. 2024 18:54

Sesso online e solitudine: le nuove abitudini dei giovani ai tempi del Covid

Una ricerca della Fondazione Foresta Onlus sulle nuove abitudini

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Le ricadute dei prolungati periodi chiusi in casa sono oggi osservabili confrontando le abitudini dei giovani di oggi con quelle dei coetanei nell’era pre-Covid. L’analisi è stata condotta da uno studio della Fondazione Foresta Onlus di Padova, diretta dal professor Carlo Foresta, su più di 5.000 giovani.

Com’è cambiata la vita dei giovani durante la pandemia?

Emerge nei giovani una maggior incertezza sull’orientamento sessuale: aumenta la percentuale di ragazzi che dichiara di non essere eterosessuale (8% nel ’18-’19 rispetto al 15% nel ’20-’21). Ma anche le ragazze, già negli anni precedenti orientate ad una minore eterosessualità, dichiaravano più frequentemente questi loro comportamenti in epoca post-Covid (22% nel 18-19 rispetto al 29% del 20-21).

Le nuove abitudini di vita in famiglia hanno indotto i giovani a riscoprire la propria sessualità su internet: più del doppio ora si affida a siti di incontri (10% nel 2020-2021 rispetto al 5% di due anni prima), mentre la pornografia emerge fortemente come una nuova abitudine nelle ragazze: più del 30% ha dichiarato di collegarsi abitualmente a siti pornografici, rispetto a solo il 15% del 2018-2019 e un aumento parallelo dell’autoerotismo.

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Nei ragazzi invece la frequenza di collegamento a siti pornografici era già molto evidente negli anni passati (89%). L’approdo sul web della sessualità tra i giovani ha portato entrambi i sessi a praticare molto più sexting e cybersex, che sono raddoppiati in quest’ultimo anno (rispettivamente al 34% e 6% in quest’anno).

Di contro, il massiccio utilizzo di internet anche per la scoperta della propria sessualità è sfociato in una maggior frequenza di atti di cyberbullismo, che interessano in quest’ultimo anno di lockdown più del 40% delle ragazze e il 25% dei ragazzi.

Cala il consumo di alcolici

In compenso, dai risultati dello studio è emerso un drastico calo nel consumo di alcolici e stupefacenti (-40% e -25% rispetto a due anni fa). Ne emerge quindi uno stile di vita apparentemente più sano, anche in ambito alimentare, con la maggior parte dei giovani che dichiara di seguire una dieta mediterranea, come risultato di un cambiamento sostanziale di stili di vita.

Non va però dimenticato l’impatto della didattica a distanza e del lockdown sull’attività fisica degli adolescenti, che per forza di cose sono molto più sedentari, tanto che meno del 30% svolge regolare attività fisica extrascolastica, rispetto al 50% degli anni passati.

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