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27. 04. 2024 12:25

StaiSano! Obiettivo 100 anni, il percorso verso la cultura della salute della Statale di Milano

Il progetto della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Ateneo milanese promuove uno stile di vita sano per i giovani e lancia sabato una giornata in via Festa del Perdono

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Aumentare la consapevolezza sanitaria dei cittadini e diffondere la cultura del benessere fisico e mentale soprattutto nelle giovani generazioni. StaiSano! Obiettivo 100 anni è un percorso pensato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto è nato in occasione del Centenario della Statale e prevede molte iniziative dedicate ai ragazzi e alle loro famiglie. Si parte sabato 23 marzo alle 10.00 con una giornata nella sede di via Festa del Perdono 7 che fra sport, buon cibo e musica si svolge fra l’Aula Magna e i cortili, con la partecipazione di diversi ospiti del mondo dello sport, come, fra gli altri, Filippo Galli e Giuseppe Baresi, del mondo accademico e dello spettacolo. L’evento è gratuito e prenotabile attraverso il sito web staisano.unimi.it/attivita/staisano-kick-off/.

La Facoltà di Medicina e Chirurgia della Statale di Milano presenta StaiSano! Obiettivo 100 anni, Dellavia: «Il progetto mira a sensibilizzare la popolazione a prendersi maggior cura di sé»

 

3 DOMANDE ALLE COORDINATRICI

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

 

Claudia Dellavia, professore Ordinario di Anatomia umana e delegata alla Terza missione e all’Internazionalizzazione

«Il problema della carenza dei medici è nella scarsa retribuzione ospedaliera e nella complessità organizzativa»

Claudia Dellavia
 

Come fare prevenzione?
«Il progetto mira a sensibilizzare la popolazione a prendersi maggior cura di sé. L’aspettativa di vita nel nostro Paese è in crescita, ma c’è un aumento delle patologie croniche che sono in gran parte prevenibili. Dati preoccupanti riguardano in particolare i giovani che sono il target specifico del nostro progetto».

Si parla di carenza di medici e dell’abolizione dei test di medicina.
«In Italia siamo in linea con la media europea con circa 4,14 medici attivi per mille abitanti, la carenza riguarda specializzazioni come la medicina d’urgenza e in parte anche la chirurgia generale e le discipline dei servizi come la microbiologia e l’anatomia patologica. Anche la medicina territoriale è in sofferenza».

Qual è il problema?
«Il problema di tale carenza risiede nella scarsa retribuzione della professione medica ospedaliera e nella eccessiva complessità dei modelli organizzativi del lavoro all’interno degli ospedali e del territorio. L’abolizione del numero chiuso non è la soluzione, rischia di peggiorare la qualità della preparazione della nuova classe medica. Bisognerebbe prima investire in nuove risorse in termini di personale docente e di spazi sia per l’attività preclinica in laboratorio sia per l’attività clinica negli ospedali».

 

 

Gaia Pellegrini, docente di Anatomia umana

«Puntiamo alla responsabilizzazione di ciascuno, anche per il bene del sistema sanitario»

StaiSano
 

Quali gli obiettivi del progetto StaiSano?
«Il progetto mira ad aumentare la consapevolezza e l’alfabetizzazione sanitaria della popolazione, interventi necessari visti i dati epidemiologici sulla diffusione tra i giovani di alcune patologie e di alcuni comportamenti sbagliati».

Appuntamento domani in Ateneo.
«Sì partiamo alle 10.00 con una giornata intera dedicata alla salute, con incontri in Aula Magna un village della salute nei cortili dell’Ateneo di Milano. Si parlerà di nuove tecnologie e dell’importanza dello sport per uno stile di vita sano. Si possono scoprire tutti gli appuntamenti dell’intero progetto su lastatalenews.unimi.it/stai-sano-obiettivo-100-anni

Quali sono i temi da evidenziare?
«Il progetto porta all’attenzione delle famiglie la necessità che i giovani vivano una vita attiva e sana divertendosi, per questo è utile avere degli esperti. È importante inoltre coltivare nei bambini il senso di responsabilità verso la propria salute. Un tema importante per affrontare le difficoltà della sostenibilità del sistema sanitario nazionale, dato che queste sono anche una conseguenza della diffusione delle patologie croniche causate e/o aggravate dai non corretti stili di vita».

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