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06. 05. 2024 16:08

Striscioni e fumogeni all’Arco della Pace: così gli studenti lanciano il loro sciopero nazionale

La protesta si svolgerà in concomitanza con la Giornata dello studente

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Megafoni, fumogeni e un lungo striscione con su scritto “Ora decidiamo noi”: è stato lanciato così lo sciopero nazionale degli studenti del prossimo 17 novembre. Tanti giovani si sono ritrovati oggi all’Arco della Pace di Milano per annunciare la protesta che, come già annunciato lo scorso luglio, si svolgerà in concomitanza con la Giornata dello studente, appunto il 17 novembre.

Sciopero nazionale degli studenti, le motivazioni

«Nell’ultimo anno il ministro Valditara ha intrapreso un percorso di riforme mirato a mutare radicalmente il nostro sistema d’istruzione – hanno scritto l’Unione degli Studenti sulla propria pagina Instagram -. Il nuovo governo intende intensificare il rapporto scuola-lavoro, costruendo un modello di scuola che forma soggetti da inserire subito nel mondo lavorativo, piuttosto che garantire a tutt3 il diritto di scegliere come e quale percorso di studi seguire. Resta inoltre ferma l’intenzione di non avviare sufficienti canali di intermediazione con l3 student3, come dimostrano le insufficienti convocazioni del FAST e la mancate risposte arrivate dal ministero al suo interno».

sciopero nazionale degli studenti
Presentato lo sciopero nazionale degli studenti

Sciopero nazionale degli studenti, per una scuola alternativa

«Di fronte alla fase attuale che il mondo dell’istruzione sta vivendo, esprimiamo la necessità di una risposta dal basso – proseguono -. Vogliamo ripartire dalla partecipazione studentesca, dalla riappropriazione delle nostre forme di rappresentanza, dalla costruzione di una scuola libera da privati e aziende, che punti all’emancipazione di tutti gli individui che la attraversano. Il 17 novembre, nella giornata internazionale dell3 student3, lanciamo uno sciopero studentesco per avanzare la proposta di un modello di scuola alternativo e in conflitto con quello sostenuto dal governo Meloni e dal ministro Valditara», concludono gli studenti.

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