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19. 05. 2024 07:07

Il futuro di Milano tra sfide demografiche e pensioni precarie

Il volto della città nel 2042 sarà un mosaico di cambiamenti. In peggio

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Il volto demografico di Milano nel 2042 si presenta come un mosaico intricato di cambiamenti e sfide, con riflessi significativi sul sistema pensionistico (pensioni precarie) e sul tessuto sociale ed economico della regione. Un’analisi condotta dalla Spi-Cgil Lombardia ha proiettato uno scenario in cui la popolazione anziana cresce in modo significativo, mentre la forza lavoro tende a diminuire, delineando un quadro in cui gli under 35 di oggi dovranno affrontare una realtà lavorativa e previdenziale ben diversa da quella attuale.

Pensioni a Milano
Pensioni a Milano

Il futuro di Milano e le pensioni precarie: tra 20 anni gli over 65 aumenteranno del 13,6%

Secondo le previsioni, entro i prossimi vent’anni gli over 65 costituiranno il 31,6% della popolazione lombarda, segnando un aumento del 13,6%. Al contrario, la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) subirà una flessione fino al 7,8%. Questo spostamento demografico, se da un lato è alimentato dall’incremento complessivo della popolazione regionale (+2,4%), dall’altro solleva interrogativi cruciali su salari, pensioni precarie e la sostenibilità del sistema produttivo, in una delle regioni trainante dell’economia italiana.

Il futuro di Milano: riduzione della forza lavoro

L’analisi sottolinea un aspetto positivo: l’aumento della popolazione in Lombardia, favorito anche dall’immigrazione e dai trasferimenti da altre regioni, attratti dalle opportunità lavorative offerte. Tuttavia, questo fenomeno è accompagnato da una realtà inquietante: il progressivo invecchiamento della popolazione e la conseguente riduzione della forza lavoro, che porterà a pensioni precarie.

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Milano epicentro della crescita demografica a discapito delle altre province

La Città metropolitana di Milano si configura come epicentro di questa crescita demografica, accogliendo la maggior parte dell’incremento, insieme alla provincia di Monza-Brianza. Al contrario, alcune province, come Lecco, Sondrio e Varese, si preparano a perdere popolazione.

La crescita dei nuclei monoparentali

Ma quali sono le implicazioni di questo cambiamento demografico? Una ricerca promossa dalla Spi Lombardia evidenzia significativi mutamenti nelle strutture familiari, con reti di parentela più strette e prolungate, ma anche più esigue, a causa della denatalità e dell’aumento dell’aspettativa di vita. In un contesto in cui la cura degli anziani è affidata principalmente alla famiglia, il numero di coloro in grado di fornire assistenza si assottiglia, mentre crescono i nuclei monoparentali.

Milano, dal lavoro alla pensioni precarie

Sergio Pomari, della segreteria Spi Cgil Lombardia, sottolinea l’urgenza di un sistema pensionistico più inclusivo ed efficace, capace di garantire un tenore di vita dignitoso e la protezione dalla povertà. Tuttavia, le prospettive future per i pensionati non sono rassicuranti. Secondo una ricerca del Consiglio Nazionale dei Giovani e di Eures, gli under 35 dovranno prolungare la propria vita lavorativa fino all’età di 73 anni e sei mesi per percepire una pensione mensile di 1.099 euro netti.

L’introduzione di un salario minimo specifico per Milano

Questo scenario preoccupante ha spinto movimenti come “Adesso!” a sollevare la necessità – per non rischiare le pensioni precarie – di una riforma pensionistica mirata a garantire un futuro più sicuro per le generazioni attuali e future. L’introduzione di un salario minimo specifico per Milano, ispirato al modello londinese, è una delle proposte avanzate per affrontare le sfide socio-economiche che attendono la Lombardia nel 2042 e oltre.

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