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02. 05. 2024 03:37

Scuola a Milano: il bicchiere mezzo pieno, dal primo liceo del Made in Italy alle ristrutturazioni con il pnrr

Fra nuovi corsi e ristrutturazioni grazie ai fondi del Pnrr, una fotografia delle novità del nostro mondo scolastico

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In queste settimane la parola scuola è sinonimo di occupazioni. Fra polemiche, accuse e difese ci sono stati i casi del liceo Severi-Correnti, sul quale è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Valditara, al Virgilio, dove l’occupazione è durata due giorni e si è svolta in modo tranquillo, pacifico e rispettoso.

Ma il mondo scolastico-universitario milanese è anche sinonimo di eccellenza e novità. Per una volta mettiamo da parte le annose problematiche del settore e facciamo una panoramica sulle novità che ci aspettano da qui al prossimo anno scolastico, in attesa che si trovino soluzioni anche per le scuole civiche.

Scuola a Milano, arriva il primo liceo del Made in Italy: «La specificità è data dalla formazione al tempo stesso umanistica e scientifica»

Giovanni Seu

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L’esperimento avverrà in una scuola non proprio nuova ma nemmeno vecchia, data l’età media degli istituti a Milano: si tratta del liceo paritario Labor, a pochi metri da piazza Maciachini, oltre 40 anni di vita. Sarà il primo ad ospitare in città il liceo Made in Italy, una della novità più interessanti del governo di cui, però, non si sa molto e che per ora ha registrato meno di 400 iscrizioni in tutta Italia.

Non è l’unica stranezza se si pensa che in Veneto sono già 40 gli istituti ad averlo messo in programma (partirà con il prossimo anno scolastico 2024-25) mentre a Milano c’è un solo esempio. Rosy Nappo, direttrice del Labor, è attiva per colmare questo gap e illustrare i contenuti del nuovo liceo: «Sarà il quarto indirizzo che si aggiunge a quelli di Amministrazione Finanza e Marketing, Al Liceo Scientifico Sportivo e a quello delle Scienze Umane Opzione Economico Sociale che offriamo agli studenti.

La specificità del Made in Italy è data dalla formazione al tempo stesso umanistica e scientifica, verrà insegnato diritto, economia e le materie Stem, cioè quelle scientifiche».

Istituto Labor
Istituto Labor

Futura classe dirigente. L’obiettivo del nuovo corso è molto ambizioso, come ammette il direttore: «Vogliamo formare una classe dirigente di cui c’è grande bisogno, per questo offriamo una conoscenza globale e un rapporto diretto con il mondo delle imprese perché i ragazzi devono imparare come si gestisce un’azienda».

Non solo programmi diversi ma anche un approccio originale con il quale si può capire come nascono le bellezze prodotte in Italia, il contesto che ha portato a svilupparsi a livello mondiale un marchio che magari ha avuto origine in una piccola realtà.

Dal punto di vista pratico il liceo cercherà di colmare la distanza tra il mondo scolastico e quello imprenditoriale, facilitando l’accesso dei giovani nel mondo del lavoro che sta diventando sempre più difficile e internazionale: non a caso, pur trattandosi di una scuola che intende valorizzare la nostra cultura, è previsto lo studio di due lingue straniere.

Per ora, come in tutte le iniziative che sono ai nastri di partenza, ci sono solo indicazioni generali, relative al primo anno e solo generali per il triennio, ma si confida che il ministero della Pubblica Istruzione colmerà presto le lacune: «Il percorso scolastico sarà personalizzato – precisa Nappo -, chi lo porterà a termine avrà competenze sui mercati internazionali e prodotti italiani, modelli di business vincenti nei settori dell’alimentare, dell’arte e della moda».

Per quanto riguarda le iscrizioni si punta a creare la prima sezione del nuovo liceo ma le valutazioni per una eventuale seconda saranno fatte dopo l’esame delle domande di iscrizione. Intanto domani alle 10.00 l’istituto Labor lancia l’Open Day per gli studenti di seconda media.

Scuola a Milano, il corso innovativo: «Le parolacce hanno una storia millenaria, studiamole»

Alla IULM Vito Tartamella tiene il primo workshop sul turpiloquio: «Nel corso capiremo quando, come e se esso paghi anche nella comunicazione marketing e politica»

Serena Scandolo

Inutile ignorarle o condannarle, le usiamo tutti. E allora alla IULM, università di lingue e comunicazione, è nato il primo workshop in Italia Parolacce e comunicazione, che si colloca nell’ambito del Badge of Honour 2023/24: attività di approfondimento culturale in tutti i campi della comunicazione, che danno diritto a un punto sul voto di laurea. Le finalità didattiche? Le spiega il docente Vito Tartamella.

Perché un workshop su questo argomento?
«Fornire gli strumenti per reinterpretare, comprendere e tradurre le parolacce nel discorso orale e scritto. Sembra una banalità perché tutti conosciamo le parolacce, ma quando vedo negli articoli di giornale fatti di cronaca riportanti insulti, che insulti non sono, ciò dimostra che non conosciamo bene il loro ruolo nella comunicazione».

Vito Tartamella
Vito Tartamella

Come si esaminano le parolacce?
«Si possono distinguere in tre famiglie: le imprecazioni, dove non c’è funzione insultante verso un’altra persona, ma uno sfogo di dolore o rabbia; le oscenità, ossia termini sessualmente espliciti o di natura scatologica, relativa agli escrementi; gli insulti e le maledizioni, l’augurio del male, come il “vaffa”».

Quali sono gli intenti di tali termini?
«Calate nel discorso, le parolacce possono avere intenti comici e bisogna imparare a riconoscere cosa vogliono esprimere oltre a capire la loro storia millenaria, molto più ricca e sorprendente di quanto si immagini. Se cito Dante, Shakespeare, Mozart o molti altri? Si pensa che la parolaccia venga usata da persone con scarse competenze linguistiche, ma è una bufala: quanto più aumenta tale competenza, più si amplia il turpiloquio. Nel corso capiremo quando, come e se esso paghi anche nella comunicazione marketing e politica».

Perché le parolacce fanno ridere subito, non solo nel cabaret? È sempre stato così?
«Aristofane faceva esattamente la stessa cosa, era il Checco Zalone dei greci e in una sua commedia c’è il prima dito medio della storia. In politica l’uso del turpiloquio si è diffuso dall’inizio degli anni ‘90 con Umberto Bossi, che l’ha usato per dare l’impressione di parlare come la gente. È stato seguito dal Vaffa Day di Beppe Grillo, ma con Berlusconi è entrato nel palazzo del potere: è stato il primo premier della storia a usarlo, cosa che poi ha fatto scuola, ricordiamo il presidente delle Filippine Duterte, Donald Trump o Sarkozy. Perché si è capito che con la brevità dei tempi televisivi e dei social la parolaccia va subito al sodo, ma ha generato un malcostume, perché se il politico dà il cattivo esempio, il Paese gli va dietro».

Scuola a Milano, civiche in allarme. Proteste dopo i tagli annunciati dal Comune

Edoardo Colzani

Inizia un nuovo anno accademico per le Scuole Civiche milanesi, dopo un’inaugurazione turbolenta a causa dei tagli preannunciati dal bilancio di previsione del Comune. Si tratta di circa il 10% di risorse in meno, ovvero più di un milione in meno che potrebbe portare a un aumento delle rette da sostenere per gli alunni.

Non solo, la preoccupazione è dovuta anche a un trasferimento di almeno due scuole, la civica di teatro e quella di cinema, presso il nuovo polo de “La Goccia” in Bovisa. Il presidio di protesta degli studenti e dei sindacati avvenuto davanti il teatro Elfo Puccini a inizio settimana e l’incontro con l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, ha però portato a dei risultati.

I rappresentanti delle quattro scuole in questione, potranno difatti partecipare ai prossimi tavoli di confronto che si terranno presso Palazzo Reale. Resta la domanda però sul futuro della Fondazione.

Scuola a Milano, il workshop: sei incontri con il professor Nicola Sorrentino sui falsi miti del food

Daniela Marsile

Prosegue alla IULM il workshop dal titolo L’imbroglio alimentare: falsi miti, truffe, fake news – ideato e organizzato dal direttore Scientifico di IULM Food Academy Nicola Sorrentino – che si concluderà il 26 marzo e che vedrà protagonisti numerosi ospiti esperti del settore, fra i quali Daniela Minerva, direttrice della piattaforma multimediale Salute di Repubblica, a Luigi Bonizzi del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano.

I sei incontri, della durata di due ore ciascuno, sono gratuiti e rivolti a un pubblico dai 18 anni in su. Per partecipare è necessario iscriversi al form https://survey.alchemer.eu/s3/90666231/Eventi-IULM fino a esaurimento posti. Per informazioni, è possibile chiamare il numero 02.89.14.12.525.

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