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24. 04. 2024 00:45

Le mascherine “pannolino” nel mirino della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza apre un fascicolo sulle mascherine Fippi rinominate ironicamente "mascherine pannolino"

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Le mascherine “Fippi“, soprannominate ironicamente “mascherine pannolino” sono finite nel mirino della guardia di Finanza. Dopo l’esposto in procura dell’Associazione dei Lavoratori Cobas, i pm Clerici e Baggio hanno incaricato i militari delle Fiamme Gialle di Milano di compiere accertamenti sull’idoneità e sulle certificazioni dei dispositivi di sicurezza.

Critiche. Numerose erano state le critiche ricevute sulle mascherine della Fippi, azienda specializzata nella produzione di pannolini, ma riconvertita nella fabbricazione di dpi. Le mascherine erano state distribuite in diverse strutture ospedaliere della regione per contrastare la penuria e l’irreperibilità dei dispositivi di sicurezza necessari.

Pochi giorni fa, l’assessore regionale all’Ambiente e il Clima, Raffaele Cattaneo, a capo della task force sulle mascherine aveva dichiarato: «I prodotti della Fippi sono stati confezionati con un tessuto testato presso il Politecnico di Milano. Tale materiale ha superato tutte le prove richieste dall’ISS, che sono le stesse previste per la certificazione con marchio CE».

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Gli operatori però non sono dello stesso avviso dell’assessore. Sono stati in molti a lamentarsi di quanto fosse difficile la respirazione con le “mascherine pannolino”, e quanto scivolassero al di sotto del naso rendendole inefficaci nel contenimento del virus. Nei giorni scorsi lo stesso assessorato al Welfare aveva dato il via libera ad effettuare delle modifiche per ottenere una migliore vestibilità. «Abbiamo chiesto all’azienda di portare delle modifiche alle mascherine – raccontava sempre Cattaneo -. Sono state tagliate sul retro avendo due lembi che le rendono più stabili sul viso». online casino ideal 5 euro storten

Tuttavia le implementazioni non sembrano incontrare la soddisfazione degli operatori e vengono ritenute ancora non idonee. Proprio per questo motivo la Cobas ha presentato un esposto in Procura che a quanto pare non è rimasto inascoltato.

 

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