Ripercorriamo la quarta serata di Sanremo 2023 attraverso i nostri giudizi: un giovedì con una quota record di artisti sul palco dell’Ariston grazie alla lunga notte delle cover. Tutto da copione? No, perché non trionfano Giorgia ed Elisa (come sarebbe stato giusto), bensì Mengoni. Anteprima di domani?
Sanremo 2023, le pagelle della seconda serata
1 al «casino» Grignani-Arisa
Già alle prove si era intuito che qualcosa sarebbe andato storto. Tutto lasciato un po’ troppo al caso. Ma Arisa “segue” Gianluca ed ecco il momento in cui cerca di far cantare il direttore Coletta. Momento da gelo artico.
2 ad Anna Oxa
Senz’altro influenzati dalle prove a cui abbiamo assistito, siamo consci che Anna Oxa faccia un campionato a parte. Ma da elevazione a spocchia è tutto un attimo.
3 a «Giorgia legalizzala»
Messaggio personalmente condivisibile quello degli Articolo 31 con J Ax, ma c’è sempre un po’ quel bisogno di attirare i riflettori su di sé da parte di Fedez… Un po’ too much anche in virtù delle controversie sanremesi (dall’esibizione in barca a Mucchio Selvaggio).
4 a Levante
È più un limite personale che una vera critica artistica: Levante è lodevole, ma Vivere non si tocca. A priori, proprio.
5 allo smemorato Eros
Pronti e via, Ramazzotti non si ricorda Un’emozione per sempre. Poco male. Eros è Eros e non si discute, solo questo duetto meritava di “spaccare” come sarebbe stato auspicabile.
6 a Carla Bruni
Lasci Carla Bruni da first lady, la ritrovi Carol Alt. Piacevole, prove blindate per lei nel pomeriggio. Ma per quello Splash è valsa la pena attendere l’intera esibizione.
7 a Elodie. Oltre
Lavori in corso per essere un’icona totale. La sofisticata, la sexy, l’americana: Elodie piace trasversalmente e ci dispiace per gli altri. Pochi, a onor del vero.
8 allo stato di grazia di Mengoni
Può anche non piacere, ma nessuno può discutere lo stato di grazia di questo Marco Mengoni al Festival 2023. Lo avevamo già percepito quest’estate a San Siro: Sanremo è solo un’ulteriore conferma.
9 ai 58 anni della Cuccarini
Ti entra Olly su La notte vola, poi ti entra Lorella Cuccarini (che nelle prove aveva rischiato di schiantarsi sul palco) e ti fa sentire vecchio. Cinquantotto anni. Noi, mediamente, siamo già in un’altra dimensione a 33.
10 all’epicità del duetto Giorgia-Elisa
Che bello rivederle. Che bello rivederle insieme. Un salto temporale clamoroso e commovente. Peccato solo non aver ricordato chi le ha volute in quel tribolato 2001: Raffaella Carrà.
