Sono serviti i supplementari di gara-5, ma alla fine l’HC Milano House@Quanta ce l’ha fatta e si è laureata campione d’Italia di hockey inline per l’undicesima volta nella sua storia, a due anni di distanza dall’ultimo Scudetto conquistato:
«Serie massacrante, durissima. – ammette Riki Tessari, coach e presidente del club -. Quando c’è abitudine al successo, trovarsi di fronte a così tante difficoltà non è semplice. Merito ovviamente degli Asiago Vipers, che sono cresciuti moltissimo».
HC Milano House@Quanta campione, parla coach Riki Tessari
Tessari, merito loro o demerito vostro?
«Onestamente è molto merito loro, si sono conquistati questo palcoscenico lavorando; noi non abbiamo demeriti, anzi. Siamo riusciti a tenere alta la fame di successi di molti campioni già abituati alla vittoria; nel nostro roster ci sono campioni d’Itala, d’Europa, del mondo… centinaia di titoli in campo. L’impegno era tenere alta la voglia e l’attenzione e ci siamo riusciti, con gare combattutissime».
Tutte sfide rocambolesche e di altissimo livello…
«Vero. Dove, anche se arrivi preparato, rischi sempre. Ma siamo riusciti a difenderci. Loro, comunque, non avrebbero demeritato in caso di vittoria».
Dopo Vicenza, Asiago. Nuova squadra di livello, questo può aiutare il movimento dell’hockey inline?
«Asiago è da diversi anni che si sta avvicinando a livelli alti, ma una grossa mano sono stati i ragazzi arrivati da Vicenza. Certo, l’arrivo di una terza squadra può aiutare, alla luce anche del fatto che Vicenza l’anno prossimo ci sarà e vorrà tornare a fare la voce grossa; purtroppo, però, è ancora troppo poco se parliamo di movimento».
Ora, quale futuro per l’HC Milano?
«La volontà è garantire una continuità che abbia una buona programmazione e progetti che partano dal basso, dalle giovanili. Ma il prossimo passo sarà sicuramente la festa di fine anno (ride, ndr), poi vedremo».
E il mercato?
«Purtroppo dobbiamo registrare la volontà di Emanuele Banchero di smettere; sostituire una pedina così, un pezzo da 90, non sarà facile».