Pugilato, la milanese Rebecca Nicoli: «Aspetterò i Giochi e l’oro che sogno»

La pugile milanese Rebecca Nicoli era a Londra per il pre-olimpico quando l'epidemia ha stoppato il torneo: «La nostra Olimpiade è restare a casa»

rebecca nicoli
rebecca nicoli

Non tutte le federazioni sportive hanno colto immediatamente il pericolo dell’epidemia di coronavirus. C’è anche chi, come gli azzurri e le azzurre di pugilato, ha avuto la notizia dello stop alle competizioni quando era già a Londra per il pre-olimpico.

 

Rebecca Nicoli: «Aspetterò i Giochi e l’oro che sogno»

Rebecca Nicoli, milanese di nascita da qualche tempo di stanza ad Assisi (dove c’è il centro tecnico federale) avrebbe dovuto affrontare il match che stava preparando da tempo per volare a Tokyo 2020.

Cos’è accaduto?
«La premessa è che ci hanno fatto partire dall’Italia una decina di giorni prima del previsto, con il torneo già in dubbio. Però a Londra non si parlava minimamente di coronavirus nella vita quotidiana, tanto che qualcuno ha gareggiato regolarmente. Dieci ore prima del match mi hanno comunicato il rinvio».

Qual è stata la sua reazione?
«Era il match che aspettavo da una vita: lì per lì ci rimani un po’ male, con tutti i sacrifici fatti. Non vado a Pavia dai miei genitori da Natale. Ma davanti a un’emergenza di questo tipo non si può rimanere indifferenti».

Quindi è stata la decisione giusta?
«Se penso alla situazione, sì. Ci sono arrivata al picco della forma, ero sicura che avrei preso il pass, ma magari tra un anno starò anche meglio. Il messaggio da dare ora è che la nostra Olimpiade deve essere stare a casa e battere il virus».

Cosa è accaduto al ritorno in Italia?
«Mi sono messa in quarantena ad Assisi per non dare problemi ai miei genitori. Starò qui fino al 3 aprile. Abbiamo i nostri programmi di allenamento da seguire in casa e cerchiamo di fare il possibile».

Rebecca Nicoli e la passione per il pugilato

Com’è nata questa passione per il pugilato?
«Fino a una certa età ho vissuto a Milano e facevo tuffi. Nel 2016 ci siamo spostati con la famiglia a Pavia, un giorno mia madre mi passò un volantino riguardante una palestra di pugilato. Mi sono innamorata. Al primo match ho battuto la campionessa italiana youth. Di lì a poco mi hanno chiamata in Nazionale».

Crede di poter già conquistare una medaglia ai Giochi?
«Io da piccolina dicevo a tutti che volevo vincere un oro olimpico, anche se non sapevo in quale disciplina. Contro la campionessa del mondo, l’anno scorso, ho perso 3-2 e avevo delle difficoltà a livello fisico. Per cui sì, credo di poter vincere».

rebecca nicoli
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