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03. 05. 2024 10:03

Sergio Tacchini traccia la strada: «Un palazzetto per il tennis a Milano»

«In questo momento i ragazzi sono entusiasti e diecimila spettatori li porti come nulla. Forse all’Arena Santa Giulia…»

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Sulla gigante Coppa Davis che è stata ospitata presso il Tennis Club Alberto Bonacossa di via Arimondi a Milano il suo nome appare per ben due volte. Sergio Tacchini (nella foto a sinistra, ndr) l’insalatiera non l’ha mai vinta, ma nel 1960 e nel 1961 se l’è giocata fino alla fine, disputando due finali con la maglia della nazionale italiana.

Oggi i tempi sono cambiati, lui è un imprenditore di successo da decenni e l’Italia è addirittura campione uscente proprio in Coppa Davis: «È un momento estremamente favorevole, con la nazionale prima e il trionfo di Jannik Sinner agli Australian Open poi – racconta a Mi-Tomorrow – senza dimenticare che abbiamo anche tutta una serie di altri giocatori che sono esplosi».

Sergio Tacchini e il futuro del tennis a Milano

Sergio Tacchini, transita la Coppa Davis a Milano, ma tra i vincitori non c’è un milanese. Come si può colmare questo gap?
«Nel passato c’è stato qualche giocatore di spessore. Penso a Fausto Gardini, che, ad esempio, era milanese e ha giocato anche in Coppa Davis. Il fatto che non ci siano milanesi in questo momento è dovuto non tanto ad un problema di scuole tennis, è una questione esclusivamente di nascita. Perché giocare a tennis si può dappertutto, ma per giocare ad un certo livello bisogna avere anche talento. E se non ce l’hai, non arrivi: e il talento è innato».

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Il presidente federale Binaghi ha parlato della volontà di poter ospitare la finale di Coppa Davis a Milano. Fattibile?
«Certo che è fattibile, il problema è avere un impianto fisso in città. A Torino c’è, così come a Cagliari, a Roma e a Pescara. Milano ha ospitato la Next Generation: dove? Alla fiera di Rho, in una struttura provvisoria. Quello di cui c’è bisogno a Milano è una struttura fissa da diecimila spettatori, perché il tennis ormai viaggia su questi numeri».

Addirittura?
«Certo, in questo momento i ragazzi sono entusiasti e diecimila spettatori li porti come nulla. Quindi non vanno bene né l’Allianz Cloud né i piccoli centri. Forse l’Arena Santa Giulia, una volta finite le Olimpiadi, potrebbe essere una buona idea».

Cosa si può fare, nell’immediato? Binaghi parlava di ospitare la finale a Milano nel 2025…
«Non saprei, ma ripeto che non avere un palazzetto è un handicap per la città. E non può farci nulla il presidente Binaghi: è il Comune di Milano che deve muoversi. Certo, la carica che viene dalla Coppa Davis, dalla vittoria e dal percorso magico di Jannik Sinner, da questi continui risultati positivi, dovrebbe aiutare a dare maggiore enfasi al movimento. O, perlomeno, lo spero».

Ph. Panunzio

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