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26. 04. 2024 07:39

Lombardia, la beffa ai medici di guardia: «Ridateci i vostri compensi»

Una richiesta di rimborso stratosferica per le guardie mediche lombarde: i motivi

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La Regione punta il dito contro le guardie mediche e chiede loro rimborsi per un totale di 14 milioni di euro. Il motivo? Nelle carte si parla di somme percepite indebitamente che dovranno essere restituite.

La vicenda. Tutto ha origine dalle cure dei pazienti “fuori ambito”. Fino a qualche anno fa i cittadini che si rivolgevano alla guardia medica fuori dalla propria zona di residenza dovevano pagare in contanti 15 euro per una visita in ambulatorio e 25 per una a domicilio.

Le cose cambiano però nel 2007: i sindacati raggiungono un nuovo accordo che elimina i pagamenti in cash per i pazienti, ma aumenta la paga oraria delle guardie mediche che passa da 22 a 23 euro.

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Questo aumento forfettario finisce nel 2018 sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza, che dopo una serie di indagini, scopre che già il contratto nazionale del 2005 prevedeva un’ “indennità onnicomprensiva” e di conseguenza l’aumento del 2007 sarebbe ingiustificato.

Così negli scorsi giorni molti camici bianchi hanno ricevuto richieste di rimborso oscillanti tra poche centinaia di euro e migliaia di euro. «I medici, a cui la Corte dei conti non contesta nulla, sono costretti a pagare o a difendersi — sottolinea Giorgio Barbieri, coordinatore regionale dei medici di medicina generale per la Cgil Funzione pubblica —. Ripianando il presunto danno erariale la Regione punta ad alleggerire la sua posizione». Si preannuncia un’accesa battaglia legale.

 

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