I chioschetti delle zone della movida, dopo esser stati oggetto di critiche da parte dei commercianti dell’area, sono finiti nel mirino della Polizia Locale. Nello scorso weekend i ghisa hanno stilato ben 13 verbali in una sola notte.
Proteste. «Spuntano come funghi e infrangono le regole in una terra che diventa di nessuno, fino a tardissima ora — racconta Giuseppe Gissi, vicepresidente di Epam, associazione degli esercizi pubblici di Confcommercio —. Noi siamo ben contenti che ci siano stati controlli, sono necessari, anche perché la responsabilità di qualunque cosa succeda ricade sui bar e invece è di qualcun altro»
Secondo le regole gli ambulanti potrebbero vendere solo prodotti pronti e non vendere cocktail come solitamente fanno tutti. A questo si aggiunge il non rispetto delle distanze che sono stimate in 250 metri tra un chiosco e l’altro. Inoltre, grazie ai prezzi stracciati con cui vendono i loro prodotti effettuano una concorrenza sleale nei confronti dei commercianti della zona.
Le zone calde in cui si concentrano i chioschetti sono la Darsena, il Lazzaretto, via Lecco, piazza Oberdan, le colonne di San Lorenzo, corso Como, corso Garibaldi, la zona intorno all’Arco della Pace ed ancora Isola e a ridosso della Biblioteca degli Alberi. «Siamo contenti che Palazzo Marino abbia raccolto le nostre segnalazioni – aggiunge Gissi -. I controlli devono continuare, è importante anche per la sicurezza di tutti».
In merito alla questione è intervenuta anche la vicesindaco Anna Scavuzzo. «Intensifichiamo i controlli per garantire il rispetto delle regole, evitare attività abusive e la concorrenza sleale», ha promesso la rappresentante di Palazzo Marino.
