Il corteo che ieri sera ha messo a ferro e fuoco il centro di Milano si è caratterizzato per la sua formazione composita. Secondo quanto ricostruito dall’Ansa tra le file dei “rivoltosi” tanti ventenni provenienti dalle periferie senza alcun identificazione politica, ma coadiuvati da ultras e militanti di estrema destra.
Servizio d’ordine. In alcuni tratti della manifestazione sono tornate alle mente le immagini dei cortei violenti degli anni ’70. I gruppi di destra hanno avuto molto probabilmente un ruolo di coordinamento e gestione della piazza, attivando anche un servizio d’ordine. Si sono sentite in diversi momenti del corteo gli “adulti” urlare “i negozi non si toccano” e redarguire anche a “suon di schiaffi” i giovani in preda ad una foga distruttiva.
Novità del corteo è stata indubbiamente la presenza di tanti ragazzi di origine nordafricana di seconda o terza generazione, i quali comunicavano tra loro in arabo, supportavano il corteo in milanese ed infine cantavano slogan tipici delle banlieu francese.
Il corteo si è presentato così come un unicum variegato che non si era mai visto prima nelle manifestazioni di strada. Un mix tanto esplosivo quanto pericoloso.