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05. 05. 2024 11:09

Coldplay a San Siro, l’esordio magico che ci ricorda come si fa musica in uno stadio

"O mia bela madunina", per ringraziare la città, è sembrato un sogno ad occhi aperti

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Uno spettacolo che riconcilia, con la musica e con Milano. Con quei concerti a San Siro che hanno tutti i crismi per definirsi sold-out. Anzi, che non hanno nemmeno bisogno di gridarlo ai quattro venti perché è la normalità. La prima notte dei Coldplay a San Siro ci ricorda come si fa musica in uno stadio, come si costruisce uno spettacolo e come si deve “allenare” un pubblico a non annoiarsi. Chris Martin, 46 primavere suonate, è l’istrione che ci meritiamo: l’amico che ti guida fra 26 anni di successi, che parla un po’ in italiano scusandosi della pronuncia, che blocca lo show per chiedere alla sua gente di godersi un brano senza telefonino in mano, che balla e si diverte fra i mille colori di un “Meazza” magico.

Coldplay a San Siro, il concerto

Vale il prezzo del biglietto, insomma. Fino all’ultimo centesimo di euro. E poco importa se si parte con oltre venti minuti di ritardo: già dopo Paradise nessuno si ricorda del caldo, della calca del prato, dell’attesa. È tutto lì. Fra i braccialetti (compostabili e riciclabili) pronti ad illuminarsi a ritmo, le valanghe di coriandoli pronte a riscaldare l’atmosfera, così come i palloni a forma di mondo che giganteggiano alla destra e alla sinistra di un palco minimal ma particolarmente efficace. Perché non serve una struttura mastodontica se lo spettacolo funziona. E funziona. Funziona tutto. Chiunque attorno a noi è felice. E tanto basta. Ancora più felice, immaginiamo, sarà stata Greta, che Martin porta con lui sul palco durante un’esibizione al piano. E Greta è un po’ tutti noi.

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Coldplay a San Siro, O mia bela madunina

Ma il meglio deve ancora venire: così come accaduto a Napoli, anche a Milano c’è quel momento lì. Quel momento per ringraziare la città, la sua gente, le radici di quella terra. E così, con un testo un po’ riarrangiato con cui Martin ringrazia Pavarotti e Bocelli, Elisa e Laura Pausini (!), parte il classico dei classici: O mia bela madunina. Sembra un sogno ad occhi aperti.

Il segreto dei Coldplay a San Siro

Ma forse è solo il grande segreto di una band in grado di creare un’empatia senza eguali con il pubblico di ogni sera, ogni volta nuovo, ogni volta unico. Un monito a chi, oggi, calca palchi importanti come gli stadi senza avere ancora le reali nozioni di come si esalta il proprio pubblico. Ed è stata solo la prima sera: stasera si replica, poi altro due date mercoledì e giovedì. Ci sarà ancora (tanto) da divertirsi.

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