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17. 05. 2024 07:55

Fernanda Wittgens: i disegni inediti in mostra a Brera per l’anniversario della sua scomparsa

Il 12 luglio il pubblico di Brera potrà ammirare le opere di Milton Glaser, Roberto Sambonet ed Enrico Baj

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Per ricordare, nel giorno della sua morte, la storica direttrice di Brera Fernanda Wittgens, scomparsa a soli 54 anni il 12 luglio 1957, la Pinacoteca ha deciso di ospitare tre disegni inediti mai visti. Solo per la giornata di mercoledì, tre sale vedranno altrettanti disegni d’après scelti fra i diciotto che nel 1977, in occasione della mostra Processo per il Museo, Franco Russoli commissionò a grandi artisti contemporanei, fra cui Giacomo Manzù, Renato Guttuso, Henry Moore, William Copley, Jean Michel Folon, Graham Sutherland, Valerio Adami, Moebius (Jean Giraud).

Fernanda Wittgens – Museo vivente: l’iniziativa

Già dal titolo, l’iniziativa Fernanda Wittgens – Museo vivente celebra l’idea fondante della visione di Fernanda, il principio ispiratore della sua azione, la sua eredità rinvenibile nella Brera attuale. Nell’apertura a tutti i pubblici, negli strumenti di supporto alla visita (a partire dalle didascalie), nelle scelte allestitive, nella vocazione didattica, la lezione di Fernanda percorre ogni elemento della Pinacoteca odierna, vero museo vivente.

Fernanda Wittgens
 

La scelta di omaggiarla attraverso i d’après voluti dal suo allievo prediletto Franco Russoli, disegni che reinterpretano e rigenerano opere di autori precedenti, richiama per l’appunto la convinzione che un museo non possa essere l’hortus conclusus del collezionista (per usare le parole di Fernanda), ma sia tenuto ad accogliere le istanze – artistiche e sociali – del proprio tempo.

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Il 12 luglio il pubblico di Brera potrà quindi ammirare le opere di Milton Glaser, Roberto Sambonet ed Enrico Baj, in dialogo rispettivamente con Bernardino Luini (Ninfe al bagno, sala X), Piero della Francesca (Pala di Montefeltro, sala XXIV) e Francesco Hayez (Malinconia, sala XXXVII). Incorniciati e montati su cavalletti, i disegni saranno esposti accanto ai dipinti di riferimento, replicando l’estemporaneità e l’immediatezza dell’allestimento ideato da Russoli negli anni Settanta.

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