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29. 04. 2024 07:28

Mostre a Milano: umane debolezze

Come l'arte racconta l'amore incondizionato, la vulnerabilità e la violenza

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Per le Mostre a Milano di questa settimana, Motherboy mette in scena una riflessione sugli aspetti terribili, teneri e comici del rapporto madre-figlio, riflettendo su concetti di autorità, emancipazione e amore, Michael Stipe, nella sua personale ospitata da Fondazione ICA Milano, accompagna il visitatore in un’esperienza profondamente emozionante ed empatica, invitandolo a prendere coscienza della propria vulnerabilità. La mostra al Padiglione d’Arte Contemporanea dimostra come l’idea di violenza sia impregnata nella maggior parte della produzione degli artisti argentini negli ultimi cinque decenni.

Mostre a Milano, Motherboy

Una riflessione sul rapporto tra madre e figlio, sul concetto di “mammone”, è la scintilla della mostra Motherboy, della curatrice Stella Bottai e dell’artista Gray Wielebinski, che attinge alle teorie queer, femministe e psicoanalitiche. Un excursus che punta l’attenzione sul lavoro sottovalutato, spesso invisibile, della madre versus il destino privilegiato e viziato del “mammone”, trattandolo come punto di partenza per una critica politica più ampia. Allo stesso tempo riflette in modo esteso sulla categoria del mammone esaminando le variazioni di questo legame attraverso diverse configurazioni di genere, etnia e cultura. Analizzando, indicizzando le molteplici modalità, astratte e non, in cui questo concetto si manifesta storicamente – attraverso l’immaginario della lingua materna, della patria, della Santa Madre e del figliol prodigo – Motherboy offre un punto di accesso a questioni fondamentali dei rapporti umani, come l’amore, il potere e l’asimmetria. La mostra presenta opere nuove e recenti, selezionate in stretto dialogo con gli artisti partecipanti. Spaziando tra pittura, collage, scultura, video e installazione, l’allestimento articola diverse atmosfere sui tre piani della galleria. Un universo di corpi con posture e atteggiamenti, che amplificano il significato di determinate azioni, come stare in piedi, mettersi in posa, dormire, colpire o abbracciare, in connessione con le gerarchie interpersonali e il linguaggio emotivo.

Gió Marconi
Via Tadino, 15
Fino al 17 febbraio 2024
Info e orari: giomarconi.com

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Mostre a Milano, I have lost and I have been lost but for now I’m flying high

Mostre a Milano

Fondazione ICA Milano presenta la grande mostra personale I have lost and I have been lost but for now I’m flying high, di Michael Stipe, artista visivo poliedrico e iconico leader del gruppo musicale R.E.M. Il progetto espositivo, curato da Alberto Salvadori e pensato appositamente per l’occasione, ha nel ritratto il fulcro della sua ricerca, interpretato attraverso tanti linguaggi espressivi che spaziano dalle fotografie a copertine di libri, dalle ceramiche alle sculture e alle opere audio. In mostra, una selezione di opere inedite che tracciano un percorso nella produzione artistica di Michael Stipe, offrendo una riflessione originale che intreccia i concetti di omaggio e vulnerabilità. Il titolo della mostra evoca una dichiarazione dell’artista che identifica nella vulnerabilità una vera e propria forza propulsiva. A partire dalla dimensione caotica che connota la nostra contemporaneità, la vulnerabilità diventa per Stipe una presenza da accogliere, custodire e impiegare come strumento per trovare nuove strade da intraprendere. Il percorso espositivo concepito per Fondazione ICA Milano offre così una ricognizione nell’universo creativo di Stipe, definendolo un grande autoritratto composto da ritratti. Le sculture in mostra sono un omaggio agli artisti che hanno contribuito a plasmare la sua visione tra i quali spiccano Constantin Brancusi, Marisa Merz e una copia romana di un’antica scultura greca. Nel loro insieme, i lavori restituiscono un’impressione del momento di passaggio in cui ci troviamo.

ICA Milano | Istituto Contemporaneo per le Arti
Via Orobia, 26
Fino al 16 marzo
Info e orari: icamilano.it

 

Mostre a  Milano, Argentina. Quel che la notte racconta al giorno 

Mostre a Milano

Il PAC presenta un nuovo progetto espositivo che prosegue l’esplorazione dei continenti raccontandone le scene artistiche contemporanee. Argentina. Quel che la notte racconta al giorno porta a Milano le opere di 22 artisti argentini di diverse generazioni, realizzate nel corso degli ultimi cinquant’anni. Attraverso sculture e installazioni, alcune site-specific ideate per il PAC, fotografie, video e performance, il progetto curatoriale si sviluppa su tre assi – ironia, letteralità e citazione – che presentano differenti modalità di approccio alla rappresentazione di una cultura spesso caratterizzata, in passato così come oggi, da forme di violenza. È proprio dall’Argentina che Lucio Fontana porta con sé un blocco di disegni, tre dei quali in mostra che condurrà ad opere come Concetto Spaziale, Attese (1959) in cui sei fendenti tagliano la tela alla ricerca di una terza dimensione della superficie pittorica: il gesto non rappresenta la denuncia di una violenza subita, bensì ricorre alla forza per distruggere lo status quo. La mostra non propone quindi una ricostruzione storica, ma dimostra come l’idea di violenza assuma molteplici declinazioni in gran parte della produzione artistica argentina degli ultimi cinque decenni. In mostra convivono alcune delle opere più significative della produzione contemporanea del Paese sudamericano realizzate in periodi di silenzio forzato, inteso come forma alternativa di denuncia, e altri lavori prodotti in momenti di effervescenza per il ritorno alla democrazia.

PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro, 14
Fino all’11 febbraio 2024
Info e orari: pacmilano.it

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